La Filatrice, dipinto, XVIII

Oggetto
dipinto
Cronologia
1740 - 1750
Misure
cm - altezza 61, larghezza 50
Codice scheda
OA_13583
Collocazione
Zoppola (PN)
Castello di Zoppola
Iscrizioni

Gruppo centrale composto dalla filatrice attorniata da due personaggi masc hili, uno in veste azzurra appoggiato ad uno sgabello, l'altro in giacca r osso scuro rivolto alla filatrice. Una vecchia accoccolata vicino al focol aio attende ad un paiolo. In primo piano un paiolo con un mestolo e una bo tte con un fiasco e uno strofinaccio. Sullo sfondo la nappa con un orcio e dei panni grigi stesi ad asciugare. Colori dominanti: vari toni di ocra c on poche note di bianco, azzurro, rosso e grigio. Le cornici coeve sono in legno dorato rilevato a gesso.

Queste quattro opere di Pietro Longhi, pertinenti al castello di Zoppola, facevano parte di una serie di otto episodi di "vita dei contadini" di pro prietà dei conti Gambara di Venezia. Delle due ultime eredi del nome e del la sostanza dei Gambara, senza discendenza maschile, una Maria sposò Nicco lò Panciera di Zoppola, trisavolo degli attuali conti di Zoppola e portò i suoi quattro Longhi nel castello friulano, l'altra Elena, sposò Achille P erusini ed ebbe gli altri quattro quadri. La figlia di Elena, Elena Perusi ni, vedova del conte Freschi di Cuccagna, offrì i suoi Longhi ai Musei Civ ici veneziani. Attualmente questi ultimi si trovano al Museo di Ca' Messon ico e sono inventariati con La polenta (n. 1305), Le lavandaie (n. 1306), L'allegra coppia (n. 1307), La filatrice (n. 1308). Della serie delle quat tro opere di Pietro Longhi, pertinenti al castello di Zoppola e analizzate a fondo da autorevoli studiosi, rimane incerta solo la datazione. Infatti mentre l'Arslan, il Pallucchini, il Valcanover, e il Pignatti propendereb bero a fissarla prima del 1740, in considerazione dello stimolo che il cru do realismo del Crespi e la bonomia del Carlevarijs potrebbero aver eserci tato sul giovane Longhi, altri, come il Moschini e il Rizzi, suggerirebber o una collocasione nel quinto decennio del Settecento. Il rizzi ritrova in fatti in questi dipinti, oltre alla tradizione coloristica veneziana qualc he connessione alla vaporosità e all'eleganza del tocco che potrebbero ess ere mutuati dal Watteau e dallo Chardin, e quindi si confermerebbero come esiti di una esperieza più matura. Per Rizzi "La Filatrice" di questo dipi nto trova il suo disegno preparatorio nel "Pensieroso" (inv. n. 525) del M useo Correr. Il tema della filatrice ha parecchie versione. Ne troviamo un a, alla Querini-Stampalia, un'altra nella collezione Bisacco-Palazzi di Ve nezia, ed un'altra ancora a Ca' Rezzonico, che è quella più somigliante al dipinto di Zoppola. La versione di Ca' Rezzonico non si libera completame nte dal segno, mentre la filatrice di Zoppola s'impone per l'eleganza e la forza del colore e per la sua raffinatissima stesura. Sia il Rizzi che l' Arslan si soffermano sulla figura della vecchia che suggerisce loro i tipi del Carneo.

BIBLIOGRAFIA

Bergamini G./ Tavano S., Storia dell'arte nel Friuli-Venezia Giulia, Reana del Rojale (UD) 1984

Mostra pittura, Mostra della pittura veneta del Settecento in Friuli, Udine 1966

Ermacora C., La Prima Biennale Friulana d'Arte, in La Panarie, Udine 1926, n.17, III