angolo inferiore destro: D. Divora
La donna è colta a mezzo busto e frontalmente: il volto ovale caratterizzato da un naso dritto, bocca piccola e carnosa, mento poco pronunciato è incorniciato da capelli neri tirati indietro e raccolti sulla nuca. Indossa un abito scuro accollato e il collo dell'abito è ingentilito da un basso merletto. Alle orecchie porta orecchini con pendenti, al petto una spilla e una collana d'oro con croce, e con la mano destra sorregge un ventaglio chiuso.
Il dipinto ritrae Eugenia Bruseschi che nel 1870 sposò Giovanni Battista Zancani di Ovaro. L'identità dell'effigiata si ricava dal confronto con una fotografia conservata sempre nel museo ed eseguita dai fratelli Pazienza di Venezia (cfr. scheda F 17922), che ritrae Eugenia e il marito novelli sposi nel 1870 (Giusa 1994). Come afferma Giusa, Di Vora si è chiaramente ispirato alla foto nel ritrarre la donna e perciò il dipinto va posto in un periodo che va dal 1870, anno in cui fu scattata l'immagine, al 1887, anno in cui si sa per certo che la Bruseschi era già morta. Giusa avanza l'ipotesi che il dipinto sia stato eseguito dopo la morte della Bruseschi, per il fatto che il Di Vora si è basato sulla foto per eseguire il ritratto. Ma finora non è emerso alcun documento che possa avvalorare tale supposizione, e del resto era pratica assai diffusa nell'Ottocento dipingere ritratti basandosi su una fotografia.
Giusa A., Casa Bruseschi a Pesariis, un piccolo museo carnico, in Prato Carnico (Quaderni del Centro Regionale di Catalogazione dei Beni Culturali), Udine 1994, n. 24, II