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Entro una nicchia centinata, in una campitura dai toni caldi, ai piedi della croce siede Maria dolente con il petto trafitto da una spada. Regge sulle ginocchia il corpo del Figlio morto, con la mano sinistra tiene la testa mentre un angelo sostiene il braccio sinistro senza vita.
Il dipinto originario era diventato ormai illeggibile, viene restaurato nel 1963 da Bertin Elia che aveva lavorato con Ernesto Bergagna. La costruzione triangolare del dipinto, quasi geometrica denota la presenza di un intento educato. La figura grande della Vergine contrasta con il piccolo corpo di Gesù riparato da un panno bianco. Particolare cura è stata posta nella realizzazione dei volti.