Noi usiamo i cookies
Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Le informazioni raccolte attraverso i cookies di tracciamento e performance non identificano alcun visitatore individuale. Se vuoi aiutarci a garantire un servizio migliore premi il pulsante [Accetta], altrimenti scegli [Rifiuta]. Per maggiori informazioni leggi l'informativa estesa sull'uso dei cookie.
Quasi completamente illeggibile, il dipinto raffigura la Madonna al centro, ai lati, due santi non riconoscibili. Sopra compaiono altre figure, ma il soggetto è illeggibile. I toni del dipinto sono blu, rosso e giallo. L'aureola della Madonna è incisa sul muro.
Si trova collocato sull'unica parte rimasta di quella che era l'antica chiesa dedicata a Sant'Agnese, in località Centa, contornata da un muro e dal vecchio cimitero. Lo stato di assoluto abbandono del luogo ha permesso il degrado in cui ora si trova l'affresco. Altri affreschi esistono nella parte interna dei resti della chiesa, ma sono completamente indecifrabili. Geat, nel suo studio sul paese, parla di un superstite affresco in Centa, diviso in due incorniciature: "Nella più alta è rappresentata una fuga d'arcate sostenute da colonne ed una santa di difficile identificazione e, nella inquadratura inferiore, una Madonna più manifesta. Il lavoro risale al XVI secolo come poi risultò anche dal Tavano" (Geat 1975, p . 67). Segue poi una nota in cui si afferma che questo potrebbe essere un dipinto di Giacomo Secante. Evidentemente l'autore del libro si riferisce ad una annotazione riportata nella pubblicazione del 1908, Ioannis e la sua chiesa (riportata in calce al libro di Geat), qui si dice: "da altra fonte storica (?) si ha che per la Chiesa di Ioanniz (S. Agnese in Centa) Giacomo Secante, buon pittore udinese eseguì fra il 1550-1560 una pittura commessagli dalla Confraternita di S. Giuseppe'" (Geat, 1975, p. 92). Notizie comunque troppo frammentarie e ipotetiche per avvalorare l'attribuzione. Da notare, comunque, la presenza del Secante e della sua scuola in luoghi limitrofi a Ioannis, come a Tapogliano, dove una tela della Parrocchia le di San Martino viene a lui controversamente attribuita.
Geat A., La villa di Ioannis, in Studi Goriziani, 1975