Il ritratto raffigura l'avvocato goriziano de Bizzarro di tre quarti con le braccia conserte. L'uomo, che porta baffi piuttosto lunghi con le punte assottigliate, è contraddistinto da un'espressione viva, penetrante e "ottimista". Indossa una redingot nera sopra un gilet scuro e una camicia bianca con i polsini plissettati. Al collo un cravattino nero chiuso con un fiocco. Il fondo del dipinto è marrone.
Il dipinto è stato attribuito ad Antonio Zona da Giovanni Cossar nell'inventario del 1952. La ritrattistica del pittore ha le sue radici in quella di Grigoletti e Politi, suoi maestri all'Accademia di Venezia, dai quali si distaccò in seguito assumendo una pennellata più fluida e un cromatismo meno cristallino. Fù attivo nelle chiese di Veneto, Friuli e Austria con opere di soggetto religioso e, a partire dagli anni '50 dell'Ottocento, si rintraccia il suo nome nei cataloghi delle esposizioni annuali dell'Accademia di Brera, alle quali partecipa con numerosi ritratti.
Pinacoteca Musei, Repertorio di ulteriori opere della Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, in La Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, Vicenza 2007
Firmiani F./ Molesi S., Catalogo della Galleria d'Arte Moderna del Civico Museo Revoltella, Bergamo 1970