Ritratto dell'imperatore Francesco Giuseppe I d'Austria

Oggetto
dipinto
Soggetto
ritratto di regnante: imperatore Francesco Giuseppe I d'Austria
Autore
Pich Raffaele (1835/ 1871)
Cronologia
1866
Misure
cm - altezza 124, larghezza 90.5
Codice scheda
OA_22099
Collocazione
Gorizia (GO)
Musei Provinciali di Borgo Castello
Musei Provinciali. Pinacoteca
Iscrizioni

in basso a destra: R. Pich

L'Imperatore Francesco Giuseppe I d'Austria è raffigurato in piedi appoggiato con il pugno della mano destra ad un tavolino. Indossa una divisa militare con pantaloni rossi e giacca bianca con i polsi e il collo arricchiti da ricami dorati. Sulla spalla una fascia a righe bianche e rosse. Al collo è appeso il "Toson d'oro", mentre al petto sono puntate le insegne di Maria Teresa, di Lepoldo, della Corona di Ferro e di Santo Stefano. Con la mano sinistra stringe la spada. Sullo sfondo due tendaggi a sinistra rosso e a destra verde.

L’imperatore Francesco Giuseppe I d’Austria è raffigurato sulla tela a mezza figura in uniforme da feldmaresciallo con la spada al fianco e, sul petto, le insegne degli Ordini del Toson d’Oro, di Maria Teresa, di Lepoldo, della Corona di Ferro e di Santo Stefano. Lo sguardo del sovrano è indirizzato all’esterno dello spazio pittorico, ma sfugge quello del riguardante a sottolineare l’appartenenza del ritratto alla sfera ideale e simbolica. Sul fondo si intravedono, oltre una balaustra in pietra, pesanti drappi di colore verde e rosso che rimandano, con il bianco della giubba dell’effigiato, alle bande cromatiche del tricolore italiano. L’opera, che per la sua impostazione appartiene al genere del cosiddetto “ritratto di Stato”, fu portata a compimento dal pittore goriziano Raffaele Pich o Pick nel 1866 per essere collocata nel nuovo Palazzo del Municipio cittadino, inaugurato il 30 aprile di quell’anno, per rimanervi verosimilmente fino al termine del primo conflitto mondiale. La realizzazione del dipinto si pone, cronologicamente, al termine della III guerra d’Indipendenza, quando il territorio regionale era stato diviso dal confine fissato sul fiume Judrio che, presso Cormons, separava il Friuli e la provincia udinese, divenute italiane a tutti gli effetti, dall’area giuliana rimasta di pertinenza austriaca. È assai probabile che, in quell’occasione, il governo asburgico avesse deciso di rinnovare gli arredi delle sedi di rappresentanza ufficiale del potere con effigi recenti dell’imperatore regnante, a ricordare ai sudditi il loro dovere di obbedienza all’autorità. Non è escluso che il ritratto, ripreso forse da una fotografia, fosse stato eseguito dal pittore senza dover essere sottoposto all’approvazione governativa il che gli aveva permesso di inserire nel fondo dell’immagine quel richiamo d’italianità, doveroso da parte di un artista che si era distinto per il suo impegno patriottico partecipando, nel 1863, ad una dimostrazione garibaldina tenutasi nel teatro di Gorizia (COSSAR 1948, p. 371). Di Raffaele Pich, nato a Gorizia da Filippo e Lucia de Fornasari, poche altre informazioni sono note: avvolta nel mistero ne rimane la formazione che alcuni sostengono essere avvenuta presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia ma che, a giudicare dallo stile della sua pittura, sembrerebbe essere stata perfezionata da studi compiuti su modelli oltralpini. Abile ritrattista della borghesia goriziana – alcuni saggi si conservano oggi presso le collezioni museali – egli lasciò, nel 1861, una pala raffigurante Santa Barbara nella chiesa cittadina di Sant’Ignazio contraddistinta da stilemi puristi particolarmente apprezzati, all’epoca, in ambito locale. (GRANSINIGH 2007, p. 88). Il ritratto di Francesco Giuseppe del Pich era esposto, assieme a quello di Maria Teresa dipinto da G. Tominz, nella sala a stucchi del Palazzo municipale, inaugurato il 30 aprile 1866. Vi rimase fino al 1917, quando andò disperso a acusa della guerra e fu recuperato in seguito da G. Cossar nel 1924.

Leggi tutto

BIBLIOGRAFIA

Gransinigh V., Schede, in La Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, Vicenza 2007

Jožef Tominc, Jožef Tominc. Fiziognomja slike, Lubiana 2002

Gransinigh V., I segni del potere, in Il segno degli Asburgo. Oggetti e simboli dalla regalità al quotidiano, Gorizia 2001

Cossar R.M., Storia dell'arte e dell'artigianato in Gorizia, Pordenone 1948

Thieme U./ Becker F., Allgemaines Lexikon der Bildenden Künstler von der Antike bis Gegenwart, Leipzig 1939, XXIV

Ippaviz L. C., La Prima Esposizione Artistica Goriziana, Gorizia 1888

Leggi tutto