Marco Polo, dipinto, Strata Annibale, XIX

La figura a mezzo busto si inserisce armoniosamente nella lunetta, la cui linea viene ripresa dalla curvatura delle spalle, coperte dalla casacca azzurro-grigia con colletto e fodera bianca. Il volto incorniciato dalla folta barba castana e dal berretto di pelo fulvo, corrisponde, nelle proporzioni, nei lineamenti e nell'espressione, ai canoni accademici del ritratto idealizzato.

Come attestano l'ispirazione, la composizione e la diligenza dell'esecuzione, e conferma l'iscrizione sul retro della tela, il dipinto costituisce una esercitazione accademica realizzata per l'Accademia di Belle Arti di Venezia. La tradizione dei ritratti di personaggi illustri della storia veneta era stata inaugurata da Alfonso Cicognara nei primi dell'Ottocento, quando era alla direzione dell'istituto. La ristrutturazione del salone principale del ex convento della Carità a Venezia, allora appena destinato ad accogliere le sale del nuovo museo delle Gallerie dell'Accademia, prevedeva infatti, nella fascia sottostante il soffitto, una serie di lunette con i personaggi illustri della storia e della pittura veneta che avrebbero dovuto essere realizzate dagli allievi dell'istituto. Ranieri Maria Cossar (1948) attesta infatti che "la tela era stata dipinta forse per uno dei fornici del soffitto della prima sala della fu scuola grande della carità, fu restituita allo Strata che l'aveva mandata a Gorizia dove era stata acquistata dall'antiquario Antonio Braidotti". Nell'inventario di Giovanni Cossar si legge:"Marco Polo dipinto a olio su tela, in forma di lunetta, all'ingiro telaio quadrato dipinto a finto marmo di Verona su tela a tempera." Di tale telaio oggi non esiste traccia.