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Il salone, o atrio, al piano terreno è decorato nei lati lunghi con due paesaggi, mentre il restante spazio di pareti e soffitto - tolti quattro lesene e quattro sovrapporta in stucco - è impreziosito da delicati motivi geometrici e pompeiani.
Il salone al piano terreno costituisce l'ultimo tassello del programma decorativo della villa, programma portato a termine nel primo ventennio del XIX secolo. Non vi sono documenti che certifichino la paternità della decorazione della sala, sia per i paesaggi sia per l'ornato sia per gli stucchi, ma la Pinzani, nella recente monografia dedicata alla villa (2001), propende per l'intervento di Domenico Paghini, ad eccezione degli stucchi che rimangono ancora anonimi (pp. 95-101). L'autrice perviene all'identificazione dell'artista per motivi connessi all'analisi stilistica, ma una collocazione cronologica non distante dalla decorazione delle altre sale è del tutto plausibile, essendo stato tralasciato proprio il locale attraverso il quale si entra nell'edificio. Le schede relative alla decorazione dell'atrio vanno dalla n°99306 alla n°99309.