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in basso a destra: devetta
Sul telaio è attaccata un'etichetta della X Quadriennale d'Arte di Roma 19 72-73. Dalla consultazione dell'Archivio Devetta s'apprende infatti che n e l 1973 - tra febbraio e marzo - l'artista ha esposto nella capitale alla m ostra "Aspetti dell'arte figurativa. Nuove ricerche d'immagine", allest ita in seno all'importante rassegna nazionale. Devetta, che allora ha part eci pato con sette quadri, ha esposto anche il dipinto in esame con il tit olo "Estate 1972", denominazione ripetuta anche sul retro della tela. In r ealt à due sono state le opere allora esposte intitolate allo stesso modo, pur essendo esse di misure diverse. Dalle dimensioni riportate in catalog o s'i dentifica la presenza dell'olio qui esaminato. L'uso nei titoli del termin e "Estate" è piuttosto ricorrente nella produzione artistica del pi ttore, che se ne è servito fin dal 1961. In un articolo redatto in occasio ne dell a Quadriennale di Roma da Rudi Tepper "Tutta l'opera pittorica di Devetta si lega al filone dell'arte veneta", in Il Messaggero del Lunedì d el 11.12 .1972, si parla tra le altre cose anche della sua "visione mistic a della n atura" e delle "terre meditteranee bruciate dall'estate". Nell'a prile del 1973 quest'opera è stata esposta a Trieste alla personale dell'a rtista alla Galleria Torbandena. In recensione di questa mostra sul Meridi ano di Trieste, anno II, n.15, 13.04.73, in riferimento alle sue ra ppres entazioni si usa l'espressione "paesaggio della mente". Il dipinto, identi ficabile come non figurativo, rappresenta l'immagine di una grande macchia verde (collina), che campeggia sulla tela, mentre sulla parte superiore d ella spazio pittorico una fascia azzurra rappresenta il cielo; una simile strutturazione della tela è tipica della produzione arti stica del Devetta , che come unica evidente variante utilizzava colori dive rsi.