Monumento al bosco, pannello, Piazza Agostino, XX

Oggetto
pannello
Soggetto
non figurativo: astratto
Autore
Piazza Agostino (1935/ 1981)
Cronologia
1968 ca.
Misure
cm - altezza 204, larghezza 204
Codice scheda
OA_28541
Collocazione
Gradisca d'Isonzo (GO)
Casa Piazza Martino
Collezione privata Piazza Agostino

Il pannello ha una cornice bianca. Su di una griglia ci sono tre moduli: uno grande a sinistra e due piccoli negli angoli superiori.

L'opera è la più significativa del ciclo dei rilievi plastici in gesso, che costituiscono secondo Toniato la ricerca artistica più importante di Piazza Furono eseguiti nel periodo in cui Piazza fece parte del gruppo 2 x Go insieme ad Altieri, Mocchiutti, Monai, de Gironcoli, Doliach, Komel, Pecanac, Pergar, Jejcic, Medvescek, Volaric. Il nome significava due volte Gorizia vista nella componente italiana e in quella slovena (Nova Gorica). Tra il 1969 e il 1973 il gruppo di artisti italiani e sloveni tentò un significativo esperimento culturale per superare i confini. Il gruppo esaltava l'internazionalismo della cultura e dell'arte e reagiva all'isolamento delle province di confine. Fonte di ispirazione per tutti era il territorio giuliano e il Carso, interpretato in forme non figurative. Ogni artista operava in modo autonomo legandosi alle avanguardie del Novecento: Piazza si ispirò all'astrattismo, che elaborò in modo personale. Ivan Sedej (1973, s. p.) afferma che i pannelli plastici di Piazza si ispirano al Costruttivismo e allo strutturalismo nella griglia di fondo, ma contengono ancora rimandi realistici per esempio nel riprodurre le impronte della natura, animali o piante, nel gesso in contrapposizione alla visione della città vista dall'alto. In tal modo Piazza metteva in rilievo il contrasto tra natura e modernità. Il rilievo fa parte di una serie di 3, composto da vari moduli: alcuni sono di gusto informale significanti le impronte naturali e altri geometrici rappresentanti le architetture della città. La composizione dei moduli cambia da una pannello all'altro. Due sono rilievi bianchi e uno è nero con una serialità uguale usata anche nella serie "Arnie turche". Il rilievo schedato è bianco. La prima idea del ciclo, non è chiaro se fu anche esposto, risale probabilmente alla mostra di Venlo in Olanda (1967) dove Piazza espose pannelli intitolati "Omaggio allo scrittore Mario Rigoni" come tributo ai libri di Rigoni Stern sugli animali del bosco. I rilievi rientrano nello sperimentalismo e nella contaminazione dei generi tipici di Piazza. Scultura, pittura, sottosquadri, graffiti si fondono nei rilievi di polistirolo. Le superfici diventano tessiture plastiche, in cui i vuoti e i pieni creano sviluppi segnici molto vari e imprevedibili "labirinti visivi, stratificazioni visionarie" (Toniato, 1985, p. 20). Acutamente il critico Fulvio Monai vede nell'opera di Piazza soluzioni affini a quelle di Arnaldo Pomodoro e forse di Emilio Scanavino. L'opera di Piazza si inserirebbe dunque nel clima segnico informale milanese in cui i calligrammi di Klee, Wols e Tobey sono tradotti nella tecnica dell'impronta e dello stampo. Mentre Pomodoro realizza le sue opere in bronzo, Piazza si limitò per motivi economici al gesso e al polistirolo. L'opera fu esposta e premiata alla II INTART di Udine del 1968, dove Piazza vinse il primo premio ex aequo con Gianni Grimaldi. Fu ripresentata nel 1968 a Gradisca, nel 1969 a Lubiana nella III INTART e nel 1971 alla Pro Loco di Gorizia. Non sicura è la presenza di Omaggio al bosco nell'esposizione goriziana del 1972 al circolo Gaetano Salvemini. Nel 2002 fu esposta a Gorizia.

BIBLIOGRAFIA

Forcessini L./ Toniato T./ Medeot M., Agostino Piazza, Noale 1985