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Sul retro a destra: BILLERIO/ BIVERIJS/ LONGERIACO/ PRANT PERCH
sul retro a sinistra: MAGNAN/ BILIRS/ LONGERIACCO/ BUERIIS/ MAGNANO IN RIVIERA/ PRAMPERO
sul retro in basso a destra: Ermacora/ 96
La stele è composta da un sostegno in ferro in cui nella parte superiore si incassano due rilievi in terracotta, che quindi rendono la stele bifronte. Nella parte frontale la terracotta presenta una serie di tagli, buchi, estroflessioni che simulano le faglie i movimenti ondulatori del terremoto. In basso a destra rientrante in negativo si nota l'unico elemento figurativo, che rappresenta la distrutta chiesa parrocchiale ricoperta di smalti bianchi e graffita. Sul retro la struttura in ceramica reca impressi a stampo in negativo i nomi in friulano e italiano delle frazioni del comune, disposti lungo curve, quasi a imitare le onde telluriche. Il supporto in metallo dipinto di nero sostiene nella parte alta la ceramica.
La stele lavorata sui due lati rappresenta le due anime dello scultore. La base in metallo, liscia ed essenziale, è memore dell'esperienza lavorativa nel settore dei metalli a Brescia e dell'insegnamento nel laboratorio di tiratura e forgiatura dei metalli presso l'Istituto d'arte di Udine dal 1962 al 1992. Le parti in ceramica invece concretizzano lo sforzo di manipolazione del materiale, che assume superfici scabre, tagliate, bucate in cui il taglio è fondamentale (Giovannelli, 2000, p.9). I tagli e le fratture della stele per Magnano in Riviera sono stati rielaborati nei 12 elementi di "grande faglia" datati al 1999 ed esposti in palazzo Frangipane a Tarcento. Secondo Maniacco (2000, p. 12) la modellazione della terracotta richiama "l'incessante movimento della creatività di una mano artigianale le cui impronte sono chiaramente visibili sull'oggetto". Le forme orogenetiche del la ceramica sembrano riprodurre le onde sismiche e le faglie sotterranee da cui fu distrutto il paese. La stele può essere paragonata alle altre progettate da Ermacora, ma se ne differenzia per l'uso del metallo e la collocazione della terracotta. Le Rune del 1999 infatti sono una compenetrazione di medium-density colorato con la ceramica che forma i bordi slabbrati ed irregolari oppure gli angoli delle sculture.