dipinto murale, Mitri Ernesto, XX

Oggetto
dipinto murale
Soggetto
figure
Autore
Mitri Ernesto (1907/ 1978)
Cronologia
1934/ 07/ 03 post - 1936/ 04/ 25 ante
Misure
cm - altezza 162, lunghezza 1500
Codice scheda
OA_29478
Collocazione
Codroipo (UD)
Palazzetto dello Sport
Iscrizioni

La decorazione era collocata sulla facciata del Teatro Verdi, ex Casa del Ba lilla, e consiste di sei partiture figurative a scene agonistiche. Si sono persi i volumi e le profondità delle forme a causa delle ridipinture del 1986, anno della ristrutturazione dell'edificio. Sulle figure, dove è applicata una riduzione geometrica delle forme, prevalgono le tonalità del rosso, abbastanza delicato, quella dei grigi, azzurri, neri; i corpi trasmettono forza, tensione, ruvidezza nei lineamenti dei volti.

Gli affreschi occupavano la facciata della Casa balilla di Codroipo, oggi teatro Verdi. Progettata da Ermes Midena, l'edificio fu inaugurato con la decorazione pittorica proprio dal presidente dell'O.N.B. Renato Ricci in visita in Friuli il 25 aprile 1936. I lavori di costruzione dell'edificio iniziarono il 3 luglio 1934. Fu proprio l'architetto razionalista a incaricare direttamente Mitri della decorazione, secondo una modalità da lui già utilizzata in suoi edifici con altri artisti come Afro o Armando Pizzinato. Midena aveva predisposto una pensilina sotto la quale la decorazione murale avrebbe trovato posto e protezione. All'inizio degli anni Trenta si era dimostrata la possibilità concreta dell'unità delle arti guidate dalla prfessionalità progettuale degli architetti e la V Triennale di Milano all'interno del nuovo palazzo delle Esposizioni di Giovanni Muzio ne aveva dato esempi concreti. Sulla scia della rivalutazione dell'affresco, tecnica insita nella tradizione artistica nazionale e di grande impatto visivo e efficacia comunicativa, Mitri concepì una sequenza di 15 metri con temi attinenti all'educazione femminile e maschile a cui la costruzione era adibita. Sei in totale le scene: una materinità, giovani con le armi, esercizi ginnici come la lotta libera e la corsa ad ostacoli, rematori in canoa e una tauromachia di dimensioni maggiori in quanto si sviluppava prima della finestra a nastro sotto cui erano dipinte le figure intente nella loro educazione sportiva. Mitri predilesse una forma espressiva sintetica giocata su pochi colori: evidente risulta il riferimento alle fonti arcaiche. Mitri si occupò di diverse opere decorative tra esse è da ricordare l'affresco (perduto) per la Casa balilla di Martignacco dell'architetto Cesare Scoccimarro.

BIBLIOGRAFIA

Ernesto Mitri, Ernesto Mitri Graffiti e decorazioni, Pasian di Prato (UD) 2000