decorazione a graffito, Mitri Ernesto, XX

Oggetto
decorazione a graffito
Soggetto
discorso della montagna
Autore
Mitri Ernesto (1907/ 1978)
Cronologia
1948 post - 1955 ante
Misure
altezza 137, larghezza 328
Codice scheda
OA_29826
Collocazione
Chiusaforte (UD), Sella Nevea
Cappella dei Caduti della montagna
Iscrizioni

Il graffito reca nel mezzo una croce realizzata sbozzando delle pietre, applicate alla parete. Parte della parete di fondo è ricoperta da una perlinatura in legno. Il graffito è realizzato sovrapponendo un intonaco avorio su quello grigio di fondo. La dedica della cappella ai caduti in montagna si accompagna alla scelta di illustrare il Discorso della montagna. Il fondo dell'intonaco è grigio e pennellate di color terra e grigio completano l'intonaco avorio che forma la superficie esterna.

Il graffito raffigurante il "Discorso della Montagna" non è menzionato da Mitri nelle sue note autobiografiche, ma fu eseguito indubbiamente da lui tra il 1948, data di costruzione della cappella, e il 1955, quando Mitri realizzò un affresco raffigurante San Bernardo da Mentone sul Rifugio Gilberti. Tra le foto eseguite dal pittore ne esiste una che raffigura proprio la cappella con una figura maschile, probabilmente un amico, non identificata. La cappella era stata progettata dall'architetto Giacomo della Mea, nativo di Chiusaforte e amico di Mitri, che aveva lavorato in parecchi edifici realizzati dall'architetto: la Chiesa dell'ospedale di Udine, la chiesa di San Pio X, un albergo e la funivia del Lussari a Valbruna. In questo graffito, eseguito in un luogo montano appartato, Mitri espresse tutto il suo amore per la montagna e in particolare per le montagne di S ella Nevea. Al 1926 si data un articolo manoscritto dal titolo "Sulla via Dogna del Montasio", che racconta, alternando toni epici e contemplativi, una ascensione con Bruno Miotto e Giovanni Candoni, un operaio tipografo amico di Mitri. Il Candoni morì nel 1928 precipitando dal Bila Pece, Mitri eseguì una targa ricordo alla base della parete rocciosa (La Patria del Friuli, 23 ottobre 1928). Da quel momento Sella Nevea diventò quasi un luogo sacro alle memorie di Mitri che vi eseguì il graffito schedato per la cappella dedicata ai caduti in montagna e un affresco per il Rifugio Gilberti, raffigurante San Bernardo da Mentone protettore degli alpinisti. Nel l'archivio Mitri sono inoltre conservate numerose fotografie dei monti di Sella Nevea. Mitri fu anche socio e consigliere della Società Alpina Friulana, per la quale disegnò illustrazioni, grafici, copertine. Nel 1963 Mitri realizzò anche il mosaico "Cristo Redentore" per la cappella sulla cima del Monte Matajur, il mosaico realizzato da Gino Avon fu tra sportato a braccia sulla cima. Il graffito fu realizzato con tratti icastici che, specie nella figura di Cristo riescono a suggerire la collocazione spaziale della figura. I fedeli che accorrono a sentire la parola di Cristo sono graffiti in modo da suggerire una forte schematizzazione dei corpi in funzione espressiva, accentuata dalle pennellate di color grigio e terra con cui Mitri rifinì a sec co il lavoro. Nell'archivio privato della famiglia Mitri esiste uno schizzo preparatorio del graffito quotato e quadrettato per essere riportato sul la parete (Discorso della montagna, matita su carta, 35x50). Come sempre nei graffiti la scritta serve a spiegare il soggetto rappresentato ed entra a far parte della composizione, bilanciandola sulla destra, la chiostra dei monti del Canin posta come sfondo alla figura di Cristo. Oltre al rimando al paesaggio montano visibile dalla cappella, Mitri graffì anche delle stelle alpine per connotare la scena in senso realistico.

BIBLIOGRAFIA

Ernesto Mitri, Ernesto Mitri Graffiti e decorazioni, Pasian di Prato (UD) 2000