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in basso a sinistra: G. Barazzutti/ 1921
Sulle pendici del Morgenlait, sono raffigurati degli edifici, solo uno è chiaramente distinguibile. La casa ha il tetto in scandole coperto di neve , il timpano di legno e i ballatoi in legno. Le pennellate materiche vanno dal verde, al marrone all'azzurro del cielo.
Il dipinto datato al 1921 fa parte di una serie di opere realizzate a Sauris negli anni 1920, 1921 e 1922 durante i soggiorni trascorsi in compagnia dell'amico pittore Giovanni Napoleone Pellis. Come scrive Franca Merluzzi i due pittori erano legati da uno stretto rapporto di amicizia e condividevano l'interesse per l'ambiente montano tanto da cimentarsi spesso negli stessi soggetti e nelle stesse inquadrature (Merluzzi, 1994, 93, 97). Il bozzetto rappresenta alcune case tipiche di Sauris di cui una sola è riconoscibile nei dettagli. Per quanto si può dedurre la casa ha il tetto in scandole, un timpano sporgente, coperto da un mantello di tavole, e i tipici ballatoi in legno. Il tetto coperto di neve e l'erba verde del prato inducono a date il dipinto alla primavera. Nell' opera schedata gli impasti cromatici stesi a spatola hanno una concretezza materica ben evidente e si nota una grande abilità cromatica nell' accostare pennellate azzurre , marroni e verdi, " che costituiscono fisicamente le varie parti del dipinto , come nota Franca Merluzzi. (Merluzzi, 1 994, 92). Anche Raffaella Cargnelutti sottolinea "la libertà, l'accensione e l'esuberanza cromatica del Barazzutti" visibile nel dipinto (Cargnelutti, 1994, 47-48.) Infatti "Barazzutti segue emozionalmente il tocco gestuale e cromatico della pennellata e cerca di catturare l'attimo fuggente del la visione nei contrasti naturali del paesaggio di alta montagna" (ivi). Lo studio fa parte di una serie di dipinti, eseguiti dal vero, in cui Giuseppe Barazzutti raffigurò le case saurane. (Merluzzi, 1994,92-97) I dipinti non sembrano essere motivati da un preciso intento di documentazione etnografica come quelli eseguiti a forni di Sopra. Come osserva Franca Merluzzi ciascun dipinto può essere considerato un'opera autonoma e non rimanda necessariamente a una quadro realizzato. (Merluzzi, 1994, 92) Il dipinto è stato schedato da Franca Merluzzi in occasione della mostra Un pittore a Sauris. Giuseppe Barazzutti (1890-1940) con il numero 1.69 n ella sezione 1 Pittura. Vedute e paesaggi. Di proprietà della famiglia Crapiz fu donato da Silvano Crapiz alla cugina Antonietta Stefanutti in occasione delle nozze.
Giuseppe Barazzutti, Giuseppe Barazzutti. La bottega d'arte, Mariano del Friuli (GO) 1994
Giuseppe Barazzutti, Giuseppe Barazzutti. La bottega d'arte, Mariano del Friuli (GO) 1994
Merluzzi F., Pittori emigranti nell'impero e l'artista Giuseppe Barazzutti, in Puje Pore Nuje, Brescia 2002, n.21
Merluzzi F., Pitors a Glemone, in Glemone, Udine 2001
Merluzzi F./ Bucco G., Il gemonese Giuseppe Barazzutti veratile artista tra sacro e profano, in Ce Fastu?, Udine 1993, n.1, LXIX