Il lavoro, decorazione musiva, Mitri Ernesto

Oggetto
decorazione musiva
Soggetto
allegoria del lavoro
Autore
Cronologia
1958/09/25 post - 1958/10/04 ante
Misure
cm - altezza 268, larghezza 1101
Codice scheda
OA_29952
Collocazione
Udine (UD)
Palazzo della C.C.I.A.A. di Udine
Collezione della C.C.I.A.A. di Udine
Iscrizioni

Il mosaico è applicato su una parete ad angoli e le scene sono suddivise sui tre lati in modo da renderle più visibili nonostante lo sviluppo in orizzontale. L'Agricoltura è rappresentata sotto forma di mietitori, al centro l'Industria sotto forma di città e di industria tessile, sul lato destro il Commercio.

Mitri annota al n. 2 del suo elenco il "Cartone per il mosaico della Camera di Commercio di Udine, vincitore del concorso nazionale con la rappresentazione dell'Agricoltura, industria e commercio". (Archivio Mitri, Elenco di opere). Il bando di concorso riguardava la presentazione dei bozzetti per due mosaici nella sala riunioni e nell'atrio del nuovo edificio della Camera di Commercio. Fu emanato dalla Camera di Commercio il 15 febbraio 1958 riservando la partecipazione agli artisti friulani residenti in Friuli. Esso prevedeva che i partecipanti tenessero conto della realizzazione in mosaico eseguita dalla Scuola Mosaicisti di Spilimbergo e quindi si impegnassero allo sviluppo dei cartoni e alla sorveglianza dei lavori. (Comuzzi, 1958, p.9) Furono presentati 14 cartoni per la sala e il 16 maggio la Giuria concluse i lavori premiando il bozzetto di Ernesto Mitri, contraddistinto dal motto "Rin Tin Tin", con lire 350.000. Nel maggio 1958 la Scuola Mosaicisti ricevette l'ordine di eseguire il cartone, S. Giacomello nella sua lettera parla di alcune modifiche apportate al cartone nell'estremità sinistra da cui scomparvero i riferimenti al traffico marittimo ed espresse tutto il suo compiacimento per la vittoria di Mitri impegnandosi a far si che "la realizzazione dell'opera in mosaico sia degna del nome della scuola e risponda a tutte le esigenze tecniche ed artistiche" (ASMF, lettera di S. Giacomello a Mitri, Spilimbergo, 26 maggio 1958). Il 30 agosto la scuola presentò il preventivo per eseguire il pannello di Mitri per lire 1.121.000 e quello di Nando Toso per lire 482. 000 (ASMF, Preventivo 30 agosto 1958). Il mosaico fu realizzato in cubetti di mm. 20x20 adoperando marmo di Trani ( kg. 128), marmo botticino (kg. 83), bianco di Verona ( kg. 55), rosa corallo (kg. 56), giallo Siena (kg. 84), rosso di Verona ( kg. 64), Portor o ( kg.39), giallo Mori ( kg. 25), rottami di lastre di repen (kg.40), rottami di blocchi di grigio perla (kg.20) e cogolo (ASMF, b.80, p. 1432). Nel dicembre 1958 fu staccata fattura e il mosaico risultò pagato. Rispetto al realismo delle decorazioni precedenti, Mitri si ispirò ancora una volta al futurismo per modernizzare la composizione con stilizzazioni grafiche tese a rendere il dinamismo della vita moderna. Nelle architetture e nelle traiettorie viarie è esplicito il riferimento al Futurismo, un movimento che egli considerava fondamentale per lo sviluppo dell'arte moderna. Il mosaico va letto da sinistra a destra e rappresenta tutti i settori dell'economia: a sinistra la raccolta delle messi in una paesaggio urbanizzato simboleggia l'Agricoltura. I tralicci elettrici ispirati agli Addii di Boccioni fanno convergere lo sguardo al centro. Qui è rappresentata la città con i treni, le strade del commercio e un opificio con rulli e tele simboleggianti l'industria tessile caratteristica del Friuli. Il commercio è rappresentato dalle strade e dal negozio sulla destra. La rappresentazione della città e delle fabbriche risente fortemente dei disegni delle officine e dei luoghi di lavoro da lui eseguiti negli anni Trenta, mentre la schematizzazione a clessidra delle figure femminili ricorda Campigli e le ceramiche, attribuite a Mitri, per il negozio Mocenigo. L'accostamento di Mitri alle tematiche operaie ispirate al neorealismo è colto anche da Bergamini (Bergamini, 1991, p. 32). Mitri sfruttò l'andamento ad angolo diedro della parete per dare alla composizione molto allungata tre centri prospettici nei quali rappresentare l' Agricoltura, l'Industria e il Commercio. Per L. Damiani (1991, p. 35) "la composizione, dall'audace stilizzazione grafica, è basata su una serie di diagonali e risente del travolgente dinamismo lineare futurista e di una contemporaneità e molteplicità di visioni affini alla monumentale composizione di A. Lothe Il Gas, al Palais de la decouverte di Parigi. Come nell'opera di Lothe, Mitri riprende gli stilemi cubofuturisti del periodo realista rimanendo sempre ancorato a una visione chiara e rigorosa della natura".

BIBLIOGRAFIA

Scuola Mosaicisti del Friuli, Mosaici in Friuli Venezia Giulia. Guida catalogo alle opere musive, Spilimbergo (PN) 2011

Guida collezione, Guida alla collezione d'arte, Udine 2002

Ernesto Mitri, Ernesto Mitri Graffiti e decorazioni, Pasian di Prato (UD) 2000

Bucco G., Mosaici e vetrate, in Ernesto Mitri Graffiti e decorazioni, Pasian di Prato (UD) 2000

Mitri N., Documentazione, in Ernesto Mitri pittore, Udine 1991

Damiani L., Ricordo di Ernesto Mitri, in Quaderni della Face, Udine 1978, n.52

Arti Udine, Le Arti a Udine nel Novecento, Venezia 2001

Ernesto Mitri, Ernesto Mitri pittore, Udine 1991