in alto: QUI S(CO)MENCA ACVGAR
La frammentarietà del ritrovamento (restano infatti solo due tondi, ma erano sicuramente più numerosi), e la perdita di una probabile scena a sinistra del fruitore (forse pendant con la scena cortese) rendono difficile l'interpretazione dell'episodio raffigurato che costituisce un'addenda al catalogo delle pitture di carattere profano. L'iscrizione, che verosimilmente può intendersi come "qui cominciano a giocare", come riporta Casadio, sembra ricondursi ad una parlata veneta con patina toscana. Per quanto riguarda la datazione è piuttosto verosimile che l'episodio qui rappresentato sia coevo alla scena cortese, in quanto facente parte dello stesso impianto compositivo. Non si può affemare invece che si tratti dello stesso autore, come dimostrano una certa approsimazione nella resa dei particolari, i capelli ad esempio, e la linea di contorno così fortemente marcata, nemmeno lontani echi dell'eleganza e della soavità del volto della regina della scena lì accanto raffigurata.