La città allo specchio, dipinto, Spacal Lojze, XX

Oggetto
dipinto
Soggetto
veduta di città
Autore
Spacal Lojze (1907/ 2000)
Cronologia
1990
Misure
cm - altezza 180, larghezza 260
Codice scheda
OA_30728
Collocazione
Trieste (TS)
Palazzo del Consiglio Regionale
Collezione della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
Iscrizioni

L'opera presenta una doppia sequenza di tasselli che ritmicamente si incastrano e sovrappongono in un gioco di piani orizzontali e verticali, di superfici lisce e ruvide, chiare e scure con elementi monocromi di raccordo. Le marcate striature e venature del legno evidenziate dal colore grigio segnano il passaggio tra il bianco e nero con due note squillanti di rosso. I tasselli sono in legno naturale e "finta pietra" con screziature colorate.

Città allo specchio è anche il titolo di una xilografia del 1954 (cfr. SPACAL 1997, fig. 133, scheda n.175) una fittissima trina di linee bianche sottili su fondo nero, dove la città vista dalla prospettiva del villaggio carsico si è trasformata diventa nel 1969 l'arazzo per la motonave Eugenio C. In alcune opere degli anni Settanta, da Spacal intitolate "Spazi poetici", annullato ogni riferimento a luoghi e cose, le tensioni spaziali verso confini indeterminati diventano "proiezione mentale delle dimensioni pure e assolute dello spirito" (DE VECCHI 1995, p. 47, fig. 64). Anche in quest'opera del 1990, pittorica e scultorea nello stesso tempo, il processo di semplificazione degli elementi è portato all'estremo e il riferimento reale non più riconoscibile viene dato solo dal titolo. In altre xilografie prende a soggetto le periferie industriali, i supermercati, i luna park, la città di notte. All'inizio degli anni Sessanta sente fortemente il fascino materico del legno, delle venature e della rugosità della corteccia, e opera una scomposizione geometrica del le vedute delle città in tasselli lignei (di testa e di filo). Civiltà al neon, è il titolo di una xilografia del 1961 (cfr. SPACAL 1997, fig. 168, scheda n.201) e del successivo collage realizzato con tasselli colorati di legni diversi, accostati tra loro in uno sviluppo verticale. Civiltà incantata riprende le scomposizioni ordinandole in una lunga sequenza architettonica in chiaroscuro.

BIBLIOGRAFIA

Opere collezione, Opere dalla collezione regionale. Dipinti di autori contemporanei, Trieste 1999

Masau Dan M., Ritorno di Spacal al Museo Revoltella, in Spacal 1937-1997. Sessant'anni di attività artistica, Trieste 1997

De Vecchi F., Luigi-Lojze Spacal: l'itinerario costruttivo della poesia, in Anni fantastici. Arte a Trieste dal 1948 al 1972, Trieste 1994