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in basso a destra: l. Fontana/ 56
sul retro: Concetto Spaziale/ L. Fontana
Forme circolari. Fori nella tela. Frammenti di vetro incollati alla tela.
L'opera fa parte di un nucleo di dipinti, disegni e stampe che furono di proprietà dell'ingegner Roberto Ruini ed entrarono nelle raccolte civiche con il nome di Collezione Ruini-Zacchi. Gli eredi dell'ingegner Ruini donarono tale collezione all'associazione "La Nostra Famiglia" dalla quale il Comune di Pordenone con un contributo della Regione la acquistò attraverso un iter iniziato nel 2000 e concluso nel 2002. Le opere della collezione, già in comodato presso il museo, vennero presentate al pubblico nel 1999 con una mostra a Pordenone. Su di un fondo azzurro, percorso da serie di buchi disposti in linee che delimitano un perimetro pentagonale, sono incollati frammenti di vetro azzurri e rosa, e sono dipinte forme circolari con colore pastoso. La tecnica utilizzata, che contrappone lo sfondamento della superficie pittorica, rappresentato dai buchi, all'aggetto degli elementi incollati, costituisce un'evoluzione della tecnica spazialista inaugurata da Fontana alla fine degli anni quaranta con le serie delle tele bucate. Nell'opera si realizza una coniugazione fra bidimensionalità e tridimensionalità, mentre le forme dipinte, seppure aniconiche, hanno carattere vagamente biomorfo e anticipano gli elementi che saranno propri dei Teatrini realizzati dall'artista nel decennio successivo.
Collezione Ruini, La collezione Ruini per la galleria d'arte moderna, Trieste 2003
Crispolti E., Fontana: catalogo generale, Milano 1986