I parrucchieri, dipinto, Usellini Gianfilippo, XX

Parrucchiere all'opera sull'acconciatura di una cliente mentre un terzo personaggio maschile volge lo sguardo all'osservatore che è al posto dello specchio.

L'opera fa parte di un nucleo di dipinti, disegni e stampe che furono di proprietà dell'ingegner Roberto Ruini ed entrarono nelle raccolte civiche con il nome di Collezione Ruini-Zacchi. Gli eredi dell'ingegner Ruini donarono tale collezione all'associazione "La Nostra Famiglia" dalla quale il Comune di Pordenone con un contributo della Regione la acquistò attraverso un iter iniziato nel 2000 e concluso nel 2002. Le opere della collezione, già in comodato presso il museo, vennero presentate al pubblico nel 1999 con una mostra a Pordenone. Il dipinto fu presentato in concorso in occasione della seconda edizione del Premio Bergamo (1940), il cui tema prevedeva due o più figure legate da un unico motivo compositivo (cfr. Martina Visentin, La collezione Ruini, 2003, p. 42). L'opera riflette l'esperienza del movimento del Novecento nella solidità e definizione delle figure, nel gusto descrittivo che si rivela nella resa degli oggetti in primo piano e nella stessa esecuzione a tempera che, particolarmente nei volti, mima toni e modi della pittura rinascimentale. L'atmosfera sospesa, l'impressione quasi di teatralità rimanda invece alla poetica del realismo magico: la lieve ironia nella rappresentazione del parrucchiere e del curioso arredamento dell'ambiente si stemperano così in una forma di divertita partecipazione e accondiscendenza.