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in basso a destra: Bruno Caruso 1953
Pittore seduto su una pila di assi, di spalle, davanti a una tela su cui è scritto il suo nome.
L'opera fa parte di un nucleo di dipinti, disegni e stampe che furono di proprietà dell'ingegner Roberto Ruini ed entrarono nelle raccolte civiche con il nome di Collezione Ruini-Zacchi. Gli eredi dell'ingegner Ruini donarono tale collezione all'associazione "La Nostra Famiglia" dalla quale il Comune di Pordenone con un contributo della Regione la acquistò attraverso un iter iniziato nel 2000 e concluso nel 2002. Le opere della collezione, già in comodato presso il museo, vennero presentate al pubblico nel 1999 con una mostra a Pordenone. L'opera, eseguita l'anno precedente il debutto presso la Galleria dell'Obelisco di Roma, mette in evidenza il carattere analitico, selettivo e puntuale dell'arte di Caruso. Il segno preciso fino a divenire geometrico rivela la suggestione esercitata sull'artista dall'opera di Schiele e Grosz, ma anche dalla grafica di Saul Steinberg, che si riflette nella scelta del formato allungato (cfr. Alessandro Del Puppo, La collezione Ruini, 2003, p. 86). Nell'immagine si può leggere una riflessione sul ruolo dell'artista, qui identificabile con la figura ritratta di spalle di fronte a una tela (su cui, a conferma dell'identità del soggetto, è leggibile il nome dell'autore). Il contesto di lavoro è un cantiere, simboleggiato dai fasci di assi che attraversano il foglio, a testimonianza degli interessi sociali che hanno rappresentato lo spunto di una parte consistente della produzione di Caruso.
Collezione Ruini, La collezione Ruini per la galleria d'arte moderna, Trieste 2003