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in basso a sinistra all'interno di un cartiglio dipinto: SUNT MAVROCENI SPECTAS QUEC(VM)Q(VE) IACOBI / MVNERA NON AMPLVM SED PIETATIS OPVS / IVSTICIAE MAIORA LICET MONVME(N)TA REVOLVAS / PREMIA SI TANTI PRAESIDIS HOSPES AMAS
all'interno del libro aperto del leone di san Marco: IN PR(OPR)IAM VENI ET MEI ME RECEPERVNT
all'interno del cartiglio tra sant'Ermacora e san Pietro: ACCIPIO ETERNVMQUE FOVENS / COMISSA TVEBOR
sotto la figura di san Pietro all'interno di un cartiglio: MCCCCLXXVI
sotto le figure di san Giacomo e san Girolamo all'interno di un cartiglio: OPERA DE ANDREA / BELVNELO DE SAN VI / DO
all'interno del libro aperto tenuto in mano da san Grolamo: BEATVS / VIRQUE / TIMET / DOMINI / NVN // (sic!) ET QVI / AMBV / LAT IN / VIIS / EIVS
La composizione è strutturata orizzontalmente e simmetricamente. Al centro campeggia la rappresentazione del Cristo crocefisso, con il capo leggermente chinato e le braccia lunghe e scheletriche, che colano sangue, come la ferita sul costato. Ai lati della croce sono poste simmetricamente le figure della Vergine e di San Giovanni che partecipano al dolore attraverso lo sguardo e la posizione delle mani. La madre di Cristo rivolge il capo verso il Figlio e porta le mani congiunte sotto il mento, mentre Giovanni fa da contrappunto alla figura della Vergine con lo sguardo rivolto verso il basso e le mani incrociate in grembo. Aggrappata alla croce, in ginocchio è rappresentata una bionda Maddalena dai lunghissimi capelli che le coprono quasi interamente la schiena e con il manto dalle pieghe ordinate che tocca fino a terra. A fianco della Vergine si incontrano San Pietro e San Ermacora uniti dalla simbolica consegna del pastorale e dal cartiglio a “S”. Proseguendo sulla sinistra campeggia, dalle enormi dimensioni, il Leone di S. Marco che tiene sotto la sua zampa il libro aperto. Sotto il leone, all’interno di un comparto è dipinto uno scudo identificato come arma cittadina e un cartiglio che riporta una scritta in distici che allude all’operato di Jacopo Morosini. A destra della crocifissione sono invece rappresentati san Giacomo e san Girolamo. Come gli altri due santi opposti simmetricamente, essi ruotano attorno ad un elemento verticale, il bastone da pellegrino di San Giacomo, unico personaggio dell’intera scena a puntare gli occhi verso lo spettatore. All’estrema destra, opposto al Leone di S. Marco, compare in grandi dimensioni l’arma della famiglia Morosini e al di sotto, dentro il consueto riquadro, l’arma della città di Udine. Sovrastano l’intera composizione la rappresentazione del sole e della luna. Fa da sfondo un paesaggio di città turrita attraversato da sentieri e folta vegetazione, mentre su un’altura compare un castello.
Nel 1476 il Luogotenente veneto Jacopo Morosini commissionò ad Andrea Bellunello un grande telere raffigurante una Crocifissione e Santi per la sala del Consiglio del Comune di Udine. Nel 1909, quando venne demolita la sala per la realizzazione del nuovo palazzo comunale ad opera di Raimondo d’Aronco, l'opera che durante i secoli per eventi diversi aveva subito danni alla pigmentazione originaria, fu trasportata nei musei del Castello. L’opera, fra le prime commissioni pubbliche del nuovo governo è intrisa di significati politici e religiosi: se le parole dipinte nel libro aperto del Leone di S. Marco alludono alla positiva accettazione da parte degli abitanti del Friuli del dominio veneto, la presenza di san Ermacora e san Pietro simboleggiano non solo la tradizione petrino-marciana della chiesa aquileiese ma anche la sottesa legittimità del potere veneziano che si sostituisce quello patriarcale. BERGAMINI (2002 p. 48) scorge nel dipinto " accanto a brani felici (qualche scorcio di paesaggio, la bionda cascata dei capelli della Maddalena...) una certa schematicità di impaginazione, un lento dispiegarsi della composizione in senso orizzontale che tende a isolare le figure serrate in un loro ridondante panneggio, asprezze di tipo nordico, avvertibili soprattutto nella tipologia dei volti...". Già il LANZI (1970 p. 20) aveva avvertito nella tela del Bellunello pregi e difetti.
Bergamini G., Schede, in La Galleria d'Arte Antica dei Civici Musei di Udine. Dipinti dal XIV alla metà del XVII secolo, Vicenza 2002, I
Lanzi L., Storia pittorica della Italia: dal risorgimento delle belle arti fin presso al fine del 18. secolo, Firenze 1970