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La Madonna regge sulle ginocchia il Bambino nudo, che con una mano afferra il collare di San Vicinio, coperto dei paramenti vescovili e inginocchiato in preghiera sulla destra.
Il dipinto è stato acquistato dal Museo Civico nel 1963 dagli eredi del decoratore e restauratore Tiburzio Donadon, cui si doveva probabilmente l'intervento pittorico che occultava il collare del santo trasformando il gesto del Bambino in una sorta di carezza. L'identificazione del vescovo e l'attribuzione a Grassi (proposta per la prima volta da Pilo nel 1974) hanno messo la critica in difficoltà: esse sono sembrate infatti poco compatibili l'una con l'altra dal momento che San Vicinio non è oggetto di larga devozione nelle zone di attività dell'artista, con la cui opera il dipinto pordenonese è tuttavia in perfetto accordo stilistico.
Magani F., Schede, in Il Museo civico d'arte di Pordenone, Vicenza 2001
Pilo G.M., Museo Civico. Catalogo provvisorio, Pordenone 1974