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Al centro della lunetta davanti ad un drappo con motivo melogranato rosso e oro, si staglia la figura quasi intera di san Domenico con lo sguardo rivolto verso sinistra. Tiene nella mano destra un rametto con quattro gigli bianchi e nella mano sinistra un libro aperto. Sopra la sua testa un angelo, assiso tra le nuvole tiene in mano una corona d'oro. A sinistra in basso due angeli in piedi suonano due strumenti musicali, mentre in alto un angelo è rivolto verso il santo in atto di porgergli una corona rossa. Lo sfondo è un cielo azzurro con nuvole bianche. A destra la stessa scena con due angeli musicanti e in alto un angelo che porge la corona bianca, a san Domenico.
La lunetta faceva parte di una pala d'altare commissionata a Giovanni Martini dalla Fraterna di sant'Orsola della chiesa di San Pietro Martire di Udine. L'opera fu smembrata dopo la soppressione del convento avvenuta per effetto di disposizioni mapoleoniche. La parte centrale, che raffigura sant'Orsola e le compagne, finì a Milano all'Accademia di Brera nel 1811 ove si trova tutt'ora. In tale scomparto vi è anche l'iscrizione con la data 1507. Della predella si sono invece perse le tracce. Nel documento, riferibile al contratto tra la Fraterna e Giovanni Martini, è descritta minuziosamente come doveva essere eseguita la pala d'altare (JOPPI, BAMPO 1887, pp. 26-28, 37-38). Nonostante esista questo documento, alcuni studiosi hanno precedentemente assegnato l'opera ad altri autori, mentre è inconfutabile la paternità al Martini (BERGAMINI 2002, p. 104)
Bergamini G., Schede, in La Galleria d'Arte Antica dei Civici Musei di Udine. Dipinti dal XIV alla metà del XVII secolo, Vicenza 2002, I
Joppi V./ Bampo G., Nuovo contributo alla storia dell'arte nel Friuli ed alla vita dei pittori e intagliatori friulani, Venezia 1887