sul retro del telaio: N. 20
Sul retro in basso sopra il telaio è ancora visibile il numero d'entrata in raccolta scritto a penna da Rossetti: "N.° 20". Il dipinto è il secondo in ordine di tempo che entra a far parte della sezione iconografica petrarchesca: esso infatti compare citato nel catalogo edito nel 1822, all'interno della Collezione seconda che documenta la consistenza della raccolta fino al 1819. Al n. 20 dei "ritratti del Petrarca e di Laura de Sade" si legge: "Pittura a olio in tela. Martino Flint copiò. Il Petrarca a faccia quasi intiera; con cappa rossa e ghirlanda d'alloro; camice bianco, cui sta di sopra un collare color cappuccino, con orlo di pelliccia bruna intorno al collo" (cfr. Rossetti 1822; Nodari 2005). Rossetti attribuisce il ritratto, opera di discreta fattura databile ai primi dell'800, ad un certo Martino Flint, di cui non è stato possibile reperire finora alcuna notizia ma che, come afferma lo stesso erudito, doveva lavorare come copista. Il quadro infatti è una copia assai fedele di un Ritratto di Petrarca di Anonimo toscano del XVI secolo, di proprietà degli Uffizi ma attualmente in deposito nella casa di Petrarca ad Arezzo (cfr. Gli Uffizi 1979). Si può perciò ipotizzare un'origine toscana anche per il quadro in esame, da cui proviene sicuramente il Ritratto di Petrarca di scheda OA 51413, che riflette la stessa fonte iconografica. Si rammenti inoltre che poco tempo dopo, nel 1822, Rossetti si procurerà anche una copia in matita del ritratto degli Uffizi, firmato in basso a penna "Carlo Schmidt dis. 1822" (BCTS, PETR. Ic. 191, cfr. scheda OA 51466).
Nodari F., La sezione iconografica della raccolta petrarchesca piccolominea della Biblioteca civica "A. Hortis" di Trieste, in Le collezioni del Museo petrarchesco piccolomineo nella Biblioteca "A. Hortis" di Trieste, Firenze 2005
Rossetti D., Raccolta di edizioni di tutte le opere del Petrarca e di Enea Silvio Piccolomini, Pio II, Venezia 1822
Gli Uffizi, Gli Uffizi. Catalogo generale, Firenze 1979