dipinto, ambito italiano, XIX

Oggetto
dipinto
Soggetto
ritratto di donna: Laura De Sade
Ambito culturale
ambito italiano
Cronologia
1800 post - 1822 ante
Misure
cm - altezza 36, larghezza 26.7
Codice scheda
OA_51416
Collocazione
Trieste (TS)
Biblioteca civica Attilio Hortis
Biblioteca civica A. Hortis. Museo petrarchesco piccolomineo
Iscrizioni

sul retro della cornice in alto: N.° 88

Sul retro della cornice lignea in alto è visibile il numero d'ingresso in raccolta scritto a penna da Rossetti: "N.° 88". La tavola con il suo pendant (cfr. scheda OA 51417) entra a far parte della sezione iconografica petrarchesca tra il 1819 e il 1822: essa infatti è citata nel catalogo del 1822 (cfr. Rossetti 1822), entro la Collezione terza, che documenta le acquisizioni fatte dopo il 1819. Al n. 88 dei "ritratti del Petrarca e di Laura de Sade" si legge: "Pittura a olio in tavola. Leonardo da Vinci, o sua scuola. Ritratto di Laura con la cuffietta più volte accennata". Nell'Inventario ed estimo (BCTS, PETR. Ms I 76) l'opera viene descritta con le stesse parole usate da Rossetti nel catalogo, cioè "Ritratto di Laura con la cuffietta più volte accennata" una "Pittura a olio in tela" e non in tavola, ma si è già notato come l'inventario stilato da Schubart e Merlato presenti spesso errori e imprecisioni nella definizione della tecnica e del supporto su cui sono eseguite le opere (vedi Nodari 2005). Il dipinto perciò è acquistato da Rossetti come un'opera antica, attribuita addirittura a Leonardo da Vinci o sua scuola: ma esso presenta solo una lontana eco leonardesca nell'uso dello sfumato per la definizione dell'incarnato morbido e luminoso, ed è da supporre sia databile come il suo pendant al primo '800 (cfr. Nodari 2003, Nodari 2005). Ritratti presunti di Laura di tipologia fisionomica praticamente identica a questa in esame esistevano già nel XVI secolo, come testimonia un quadro conservato alla Galleria del Castello di Praga, attribuito ad un anonimo artista italiano di fine '500 (inv. 238, cfr. Pujmanová 1997). Quest'ultimo infatti ritrae una Laura quasi uguale di tre quarti verso sinistra, con il volto luminoso caratterizzato da un naso lungo e carnoso, bocca e mento piccoli, sottili sopracciglia, incorniciato da folti capelli castano biondi raccolti dietro la nuca, e col capo coperto da una cuffietta con perle applicate e un lembo a forma ogivale che scende sulla fronte. Anche la veste di broccato a scollo quadrato, e la collana a tre fili di perle che decorano il petto sono del tutto simili a quelli indossati dalla Laura in esame. Perciò l'anonimo artista autore del dipinto di Trieste deve aver copiato un'opera del tipo di quella conservata a Praga, che riflette con leggere varianti, ad esempio nello sguardo rivolto in avanti e non abbassato, una delle iconografie più celebri di Laura, quella cosiddetta laurenziana, che prende il nome dal Ritratto di Laura in miniatura che compare accanto ad uno di Petrarca nel codice quattrocentesco XLI 1 della Biblioteca Laurenziana di Firenze (sull'iconografia laurenziana vedi la scheda OA 51399).

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BIBLIOGRAFIA

Nodari F., La sezione iconografica della raccolta petrarchesca piccolominea della Biblioteca civica "A. Hortis" di Trieste, in Le collezioni del Museo petrarchesco piccolomineo nella Biblioteca "A. Hortis" di Trieste, Firenze 2005

Nodari F., La Collezione Petrarchesca Piccolominea. La sezione iconografica, in La collezione rossettiana: il sogno di un patrizio triestino nell'eta della restaurazione, Trieste 2003

Rossetti D., Raccolta di edizioni di tutte le opere del Petrarca e di Enea Silvio Piccolomini, Pio II, Venezia 1822

Pujmanová O., Arte rinascimentale italiana nelle collezioni ceche. Pitture e Sculture., Praga 1997

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