disegno, Bozza Gaetano, XIX

Oggetto
disegno preparatorio
Soggetto
serie Marsand
Autore
Bozza Gaetano (1776/ 1840 ca.)
Epinat Fleury (1764/ 1830)
Liuzzi Giacomo (1785/ 1867)
Migliara Giovanni (1785/ 1837)
Zabeo Vincenzo (1770/ 1820 post)
Marsand Antonio (1765/ 1842)
Del Rio Giovanni (notizie 1817)
Cronologia
1816 - 1820 ante
Codice scheda
OA_51422
Collocazione
Trieste (TS)
Biblioteca civica Attilio Hortis
Biblioteca civica A. Hortis. Museo petrarchesco piccolomineo

Nel 1819-1820 Antonio Marsand curò la pubblicazione delle Rime di Petrarca edite a Padova nella tipografia del Seminario, una ricca edizione del Canzoniere corredata da nove stampe, tre acquaforti e sei acquatinte, disegnate e incise da diversi artisti tra cui spiccano Gaetano Bozza e Giovanni Migliara tra i disegnatori, Mauro Gandolfi e Raffello Morghen tra gli incisori. Rossetti, che conosceva Marsand con cui tenne un rapporto epistolare, acquistò tra il 1819 e il 1822 un gruppo di 33 esemplari sciolti tra studi preparatori (5), incisioni a solo contorno (2), avanti lettera (2), prime prove di stampa (2) e ultimi stati di queste nove stampe, mostrando in tal modo il suo grande interesse per la grafica rivolta all'editoria. La data dell'acquisto si ricava dal fatto che l'erudito cita la serie nel suo catalogo della raccolta edito nel 1822, all'interno della sezione iconografica della Collezione terza, che come è noto elenca le opere acquisite dopo il 1819, ai numeri 37-69: "9 stampe già note della edizione dell'Ab. Marsand; ciascuna delle quali è accompagnata da disegni originali e da prime prove calcografiche in tutto 33 pezzi" (Rossetti 1822). La numerazione rossettiana si riscontra su quasi tutti gli esemplari, scritta a matita nell'angolo inferiore destro. Il gruppo è inoltre menzionato nell'Inventario ed estimo redatto alla morte di Rossetti ai nn. 884 e 885 dell'iconografia petrarchesca: "n. 884 incisione a bulino (sic) Serie delle tavole dell'edizione del Prof. Marsand. n. 885 Seguono le 9 stampe già note dell'edizione dell'Ab. Marsand: ciascuna delle quali accompagnata da disegni originali e da prime prove calcografiche" (PETR. Ms I 76). Oggi la serie è incompleta: manca infatti la stampa n. 69 del gruppo che è composto perciò da 32 esemplari. Gli autori dei disegni praparatori sono Gaetano Bozza, Fleury Epinat, Giacomo Liuzzi, Giovanni Migliara e Vincenzo Zabeo (per notizie sugli incisori si veda la scheda madre per le 27 stampe della serie: S 3707). il disegnatore e incisore Gaetano Bozza (Verona 1776/ Venezia 1840 ca) fu capostipite di una famiglia di incisori e calcografi (i suoi figli Adamo e Girolamo furono infatti entrambi attivi nel Veneto nel campo della stampa di riproduzione). Imparò l'arte della stampa su influsso di Luigi Povelato di Malamocco, e fu attivo a Venezia come incisore di stampe d'occasione, dai biglietti da visita alle stampe celebrative quali il "Monumento a Napoleone nell'Università di Padova" del 1811, su suo disegno. Si dedicò anche al ritratto ("Giovacchino Rossini" da dipinto di L. Liperini su suo disegno) e alla stampa di riproduzione di opere di grandi maestri quali Raffello, Guido Reni e Tiziano. Il suo capolovoro sono i 14 rami preparati per le "Icones anatomicae" di L. M. Caldani edite a Venezia nel 1802-1810, per cui fornì anche 48 disegni incisi da altri. Divenuto cieco dal 1833 ca, abbondonò da allora ogni attività. Il pittore e disegnatore francese Fleury Epinat (Montbrison 1764/ Pierre-Scize presso Lione 1830) fu allievo a Parigi di J. L. David, con il quale nel 1784 andò a Roma, dove rimase diversi anni. Nel periodo della Rivoluzione dal 1793 al 1796 andò a Firenze, e ritrasse in disegni paesaggi e vedute della città e della Toscana. Nel 1800 tornò in Francia, e si stabilì a Lione, dove si specializzò nel paesaggio storico. Eseguì anche apparati decorativi per feste del Consolato e progettò con J. Chinard la decorazione plastica di Palazzo Bellecour. Scarse le notizie su Giacomo Liuzzi (Reggio Emilia 1785/ 1867), pittore paesaggista di cui la Galleria Nazionale di Parma conserva tre paesaggi. Giovanni Migliara (Alessandria 1765/ Milano 1837) fu attivo come pittore, architetto, disegnatore e incisore, e caratterizzò le sue vedute di matrice canalettiana di un forte spirito romantico. Vincenzo Zabeo (Padova 1770/ post 1820) fu un ingegnere e architetto padovano, che progettò tra l'altro il monumento commemorativo a Francesco Petrarca della Cattedrale di Padova, eseguito nel 1818 da Pietro Mennini e Rinaldo Rinaldi su commissione di Antonio Barbò da Soncino, canonico della Cattedrale. Per l'acquatinta con la casa di Petrarca ad Arquà (schede S nn. 3823, 3690, 3794) si ha solo il primo schizzo preparatorio dello stesso Marsand (cfr. scheda OA 51435), così come per la stampa con Selvapiana (cfr. schede S nn. 3703, 3791, 3704) non si è conservato il disegno preparatorio di J. Liuzzi ma una pianta del territorio tracciata nel 1817 dal geometra Giovanni Del Rio (cfr. scheda OA 51434). Inoltre l'incisione di R. Morghen (cfr. schede S nn. 3785, 3786, 3674) si basa su una miniatura non giunta fino a noi del genovese F.E. Scotti (1756-1826), allievo di C.G. Ratti all'Accedemia Ligustica, che si dedicò al ritratto e alla miniatura su scatolette porta tabacco, genere che ebbe molto successo a Roma e Milano. Hortis (1874) cita due disegni della serie nel suo catalogo riguardante la collezione petrarchesca.

BIBLIOGRAFIA

Hortis A., Catalogo delle opere di Francesco Petrarca esistenti nella Petrarchesca Rossettiana di Trieste. Aggiuntavi l’iconografia della medesima, Trieste 1874

Rossetti D., Raccolta di edizioni di tutte le opere del Petrarca e di Enea Silvio Piccolomini, Pio II, Venezia 1822