disegno, Gatteri Giuseppe Lorenzo, XIX

Oggetto
disegno
Soggetto
Francesco Petrarca sale al campidoglio per esservi incoronato da Orso d'Anguillara
Autore
Cronologia
1860
Misure
mm - altezza 320, larghezza 492
Codice scheda
OA_51463
Collocazione
Trieste (TS)
Biblioteca civica Attilio Hortis
Biblioteca civica A. Hortis. Museo petrarchesco piccolomineo
Iscrizioni

L'acquarello raffigura Francesco Petrarca che sale al Campidoglio per esservi incoronato da Orso d'Anguillara.

Il bell'acquerello non faceva parte della collezione petrarchesca rossettiana, legata alla Biblioteca civica nel 1842, dato che non compare citato nell'Inventario ed estimo della libreria relitta dal defunto Dr. Domenico de Rossetti (BCTS, PETR. Ms I 76), redatto alla morte dell'erudito triestino da Giovanni Schubart e da Gaetano Merlato, che come è noto elenca tutti gli esemplari dell'iconografia petrarchesca raccolti da Rossetti. Va da sè che il disegno fu acquisito in un momento successivo, quando la collezione petrarchesca piccolominea era già di proprietà della Biblioteca, ma finora dallo spoglio dei "Cataloghi annuali della Petrarchesca e Piccolominea dall'anno 1850-51 all'anno 1869" (BCTS, PETR. Ms I 86), dei "Cataloghi acquisti e doni" per gli anni 1877-1880, 1882, 1885, 1886, 1888 (BCTS, PETR. ARCH. I 2), del "Libro Cassa della Sezione Petrarchesca - Piccolominea della Biblioteca Civica di Trieste" attinente agli anni 1915-1947 (BCTS, PETR. ARCH. I 3) e infine degli "Atti della Biblioteca", che datano purtroppo solo a partire dal 1894, fatto sui documenti degli anni 1894-1914 e 1948-1951, non è emerso alcun documento che attesti come e quando la Biblioteca sia entrata in possesso dell'acquarello. Un fatto certo è che l'acquisizione è avvenuta prima del 1951, anno in cui è redatto il registro topografico della sezione iconografica petrarchesca piccolominea, nel quale il disegno è inserito. Nel 1953 il direttore della Biblioteca Aldo Tassini organizza una mostra sulla raccolta petrarchesca, nella quale viene esposto anche questo acquarello, definito erroneamente nel succinto catalogo "quadro ad olio" (cfr. Tassini 1953). Sia nel registro topografico che nel catalogo del 1953 l'esemplare in esame è citato come opera di Giuseppe Lorenzo Gatteri (Trieste 1829-1884), e in effetti l'acquarello rivela il tipico fare dell'artista triestino che, figlio del pittore Giuseppe Gatteri, fin da giovanissimo mostrò una grande predilezione per la grafica, iniziando col disegnare scene di battaglie di epoca romana, alcune delle quali furono esposte nel 1840 alla I Esposizione della Società di Belle Arti di Trieste, fondata in quell'anno, e al Gabinetto di Minerva ("Sorpresa e sconfitta del campo romano presso il Timavo"). Sempre nel 1840 fu accompagnato a Venezia dal padre che lo fece entrare, appena undicenne, all'Accademia dove fu allievo di Odorico Politi e Ludovico Lipparini, proseguendo gli studi fino al 1851. Si procacciò larga fama come fanciullo prodigio, esponendo molto a Trieste ("L'ultimo giorno di Pompei" 1841; "Giona che predice la distruzione di Ninive" 1843; "Cristo benedice i fanciulli" 1844) e frequentando i salotti delle famiglie patrizie dove era chiamato a far mostra della sua grande inventiva ed erudizione. Fece vari viaggi in Italia settentrionale accompagnato dal padre: nel 1842 si recò a Milano dove espose un disegno all'Accademia di Brera e fece conoscenza con Francesco Hayez e Alessandro Manzoni. Un anno dopo era a Torino, dove il re Carlo Alberto gli commissionò degli acquarelli. Di nuovo a Milano nel 1845, ne ritrasse i monumenti con grande aderenza al vero in una serie di disegni raccolti in un taccuino (Trieste, Museo Revoltella, cfr. Marri 1994). Da altri taccuini di viaggio, conservati sempre al Museo Revoltella di Trieste (Marri 1994), che raffigurano con freschezza di segno costumi, particolari architettonici, scorci di vie e piazze, monumenti si viene a sapere che fu a Ravenna, Rovigo, Bologna e Ferrara tra il 1846 e il 1847, a Padova nel 1849. Produsse molto nel campo della grafica prediligendo il genere storico: tra le sue opere più importanti nel campo dell'editoria sono i disegni forniti per le 150 tavole che illustrano la "Storia veneta" di Francesco Zanotto, edita a Venezia da Antonio Viviani nel 1852 in due tomi, per le illustrazioni della "Storia cronografica di Trieste dalla sua origine al 1695" di Vincenzo Scussa, Trieste, Coen, 1863, e per l'opera di Carlo Costantini, "Goie e sofferenze della vita marinara", Trieste, Coen, 1863. Nei quadri storici di cavalletto dimostrò facilità nel disegnare, sicurezza nel comporre, attenzione ai rapporti tonali e una spiccata tendenza alla teatralità, come testimoniano alcuni dipinti del Museo Revoltella di Trieste: "Cesare Borgia abbandona il Vaticano", firmato e datato 1877; "Caterina Visconti, benchè inferma, ai primi tumulti suscitati dai Ghibellini si fa condurre in una carretta per la città tentando di ristabilire la calma" (cfr. Firmiani - Molesi 1970). In quest'ultima tela, come pure ne "Il Doge Michieli II sbarca Venezia nel 1173" (cfr. Mostra Gatteri 1950), la composizione è caratterizzata da un corteo che avanza da sinistra verso il centro della scena tra due ali di folla, e questo è lo stesso espediente compositivo usato dall'artista nel disegno in esame, caratterizzato da un segno mosso e da una pennelata franta di grande gusto pittorico.

BIBLIOGRAFIA

Tassini A., Mostra petrarchesca della Raccolta Rossettiana della Biblioteca Civica. Manoscritti Edizioni rare Iconografia, Trieste 1953

Marri F., Paesaggi in forma di disegno, acquerello, incisione, in Punti di vista. Il paesaggio dalle collezioni del Revoltella alla cultura contemporanea, Mariano del Friuli (GO) 1994

Firmiani F./ Molesi S., Catalogo della Galleria d'Arte Moderna del Civico Museo Revoltella, Bergamo 1970

Mostra Gatteri, Mostra postuma del pittore G. L. Gatteri 1829 - 1884, Trieste 1950