in basso a sinistra: de Cillia 1975
sul reto, in alto a sinistra: de. Cillia 1977
sul retro, sull'intelaiatura lignea in basso a destra: 100 X 130
L'angolo destro in basso è occupato dal letto pietroso di un ruscello, quasi in secca. Dipinto con cornice senza vetro.
Gli anni Settanta sono per De Cillia gli anni di svolta con l’introduzione di colori caldi e sgargianti e una matericità pronunciata, con dei bassorilievi grumosi di colore sulla tela. In quest’opera invece le cromie sono ancora quelle della prima tavolozza, di tono monocromo con prevalenze di grigi, marroni e bianchi panna, e la matericità è appena accennata, con un colore spatolato e ben steso in superficie. La veduta è ampia, con un taglio quasi fotografico, realizzata dal vivo sul Carso dove De Cillia aveva uno studio costruito tra le rocce e dove si rifugiava a dipingere e a riflettere. In questa natura che è “l’equivalente della sua struttura umana, spoglia di ogni frivola enfasi, forte, ma dotata di segrete sensibilità” (De Micheli, 1986)
Enrico De Cillia, Enrico De Cillia. Opere della Pinacoteca di Treppo Carnico, Gorizia 2000
Pinacoteca Treppo, Pinacoteca di Treppo Carnico. Donazione del pittore Enrico De Cillia, Treppo Carnico (UD) 1997
Collezione museo, Dalla collezione al museo. Opere scelte dalla pinacoteca De Cillia di Treppo Carnico, Trieste 2002
Enrico De Cillia, Enrico De Cillia. La vita e l'opera, Udine 1987
De Micheli M., Nel dominio della pittura, in Enrico De Cillia pittore, Udine 1986
Coloni M., Il continente Carso e la pittura di De Cillia, Udine 1982