in basso a sinistra: G.Rose
vela della barca a sinistra: R
Il dipinto rappresenta il rientro dei pescatori ad un molo, sul quale è già presente un capannello di persone. Sulle barche i pescatori ancora a bordo sono impegnati nelle manovre d'ormeggio e nello scarico delle pescate.
Pittore autodidatta, Giovanni Luigi Rose, di origine francese, era noto nell'ambiente artistico triestino ottocentesco per la sua produzione incentrata su soggetti di genere, particolarmente ammiccante e faceta, come si evince dalle opere già presenti nelle collezioni del Museo Revoltella – una decina di piccoli quadri pervenuti nel 1940, tramite il legato Piacere – caratterizzate da titoli eloquenti, quali Contadino beffato, El mus, Scenetta satirica (Scenetta gustosa) e così via. Per lo meno insolita appare, pertanto, la marina qui considerata, tenuto conto della predilezione di questo pittore per le scene di genere, alle quali l'artista affiancò la forse meno nota produzione di soggetto sacro. La scena di vita qui rappresentata, il rientro dei pescherecci e la vendita del pesce su un litorale istriano – come suggerisce la tipologia delle vele – ripropone comunque soggetti già presenti nei piccoli quadri di genere di Giovanni Rose ambientati nei quartieri popolari della città, tra cui le tipiche "venderigole" e i "muli" triestini. Se non fosse per la presenza inequivocabile di una firma "G. Rose", posta a sinistra in basso, la scelta del tema marino e il grande formato farebbero pensare piuttosto alla mano del figlio Antonio, la cui notorietà si deve soprattutto a marine e paesaggi. [Gregorat 2005]
Gregorat S., Schede, in Museo Revoltella Trieste. La donazione Kurländer, Trieste 2005