dipinto, Caliari Carlo, XVI

Oggetto
dipinto
Soggetto
Madonna con Bambino in gloria, san Giovanni Battista e san Girolamo
Autore
Caliari Carlo (1570/ 1596)
Cronologia
1575 - 1599
Misure
cm - altezza 40, larghezza 20
Codice scheda
OA_52360
Collocazione
Trieste (TS)
Scuderie del Castello di Miramare
Galleria nazionale d'arte antica di Trieste

La teletta, certamente un bozzetto preparatorio per una pala d'altare per ora non individuata, raffigura la Madonna con il Bambino in gloria circondata da due angeli, in basso a sinistra San Giovanni Battista con la croce astile e l'agnello, e a destra quello che dovrebbe riconoscersi in San Girolamo, in veste rossa cardinalizia, con ai piedi il suo tipico attributo del leone, di cui si intravede la testa nell'angolo inferiore destro, e il libro, altro attributo frequente del santo relativo ai suoi studi enciclopedici, sorretto da un paggio.

Il dipinto, acquistato dalla collezione di Pietro Mentasti nel 1955, è stato di recente pubblicato da Lorenzo Finocchi Ghersi (2001) con una giusta attribuzione a Carlo Caliari detto Carletto (1570-1596), figlio di Paolo Veronese e suo allievo. In effetti la teletta, da considerare un bozzetto preparatorio per una pala d'altare per ora non individuata, nell'impianto stilistico e compositivo riflette in toto l'arte del Veronese del periodo tardo. Finocchi Ghersi mette il bozzetto in stretta relazione ad un dipinto, firmato da Carletto e conservato alla Gallerie dell'Accademia di Venezia, che raffigura Sant'Agostino detta le regole ai canonici lateranensi (cfr. Moschini Marconi 1962). Lo studioso oltre a riconoscere giustamente una stretta affinità tra il bozzetto triestino e la pala veneziana nell'impianto compositivo, individua nel vegliardo con lunga barba bianca e veste rossa, intento a leggere un grosso libro sorretto da un paggio in primo piano a destra nella teletta triestina, Sant'Agostino che, in abiti vescovili è raffigurato nel dipinto di Venezia mentre scrive la regola su un libro retto da un chierico. Ma nel bozzetto in esame il santo non sta scrivendo sul libro ma sta leggendo mentre ai suoi piedi è accucciato un leone, di cui si intravede solo la testa: i due attributi del libro e del leone, oltre alla veste rossa cardinalizia, mi fanno propendere a riconoscere nel vegliardo la figura di San Girolamo, piuttosto che di Sant'Agostino.

BIBLIOGRAFIA

Finocchi Ghersi L., Schede, in La Galleria Nazionale d'Arte Antica di Trieste. dipinti e disegni, Trieste/ Cinisello Balsamo 2001

Moschini Marconi S., Gallerie dell'Accademia di Venezia. Opere d'arte del secolo XVI, Roma 1962