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Il dipinto raffigura San Girolamo in atteggiamento penitente e in alto la Madonna sostenuta da angioletti.
La piccola tela proviene dalla collezione Mentasti con un'attribuzione a Francesco Fontebasso, confermata dalla storiografia successiva (cfr. Magrini 1988; Pallucchini 1995) fino a Craievich (2001). In origine l'opera doveva far parte di una serie di dipinti eseguiti dall'artista per i confratelli della Scuola di San Girolamo a Venezia, oggi Ateneo Veneto, di cui attualmente si conoscono dieci tele, custodite in varie collezioni sia italiane che straniere. Craievich fa notare come la tela triestina, rispetto ad altri dipinti dello stesso ciclo come l'esemplare conservato a Budapest e quello del Louvre, sia più debole dal punto di vista qualitativo. La datazione del ciclo è stata posta agli inizi degli anni Quaranta del Settecento, poichè in questo periodo l'artista ritorna alla "primitiva spigliatezza cromatica del suo maestro Sebastiano Ricci", che è appunto presente nelle opere della serie.
Craievich A., Schede, in La Galleria Nazionale d'Arte Antica di Trieste. dipinti e disegni, Trieste/ Cinisello Balsamo 2001
Pallucchini R., La pittura nel Veneto. Il Settecento, Milano 1995/ 1996, 1-2
Magrini M., Francesco Fontebasso (1707-1769), Vicenza 1988