sul retro della tela originale: Carloni [...]
Il dipinto raffigura all'interno di una cornice polilobata la Gloria di San Filippo Neri che ascende al cielo, al cospetto della Madonna e il Bambino affiancati dalla Fede e circondati da angeli in volo con ghirlande di fiori in mano.
Il dipinto, acquistato nel 1955 dalla collezione di Pietro Mentasti, fu pubblicato per la prima volta nel 1953 da Giuliano Briganti (Galleria del Sole 1953) che lo attribuì giustamente a Carlo Innocenzo Carloni, il cui nome compare in un'iscrizione in parte leggibile sul retro della tela originale. Siamo davanti ad un bozzetto, di cui non si conosce per ora la destinazione finale, che Mario Alberto Pavone (2001) conferma con sicurezza all'artista di Scaria d'intelvi, datandolo nella seconda metà degli anni Trenta del Settecento, dopo il rientro in Italia da un lungo soggiorno trentennale tra Austria, Boemia e Germania meridionale, dove l'artista aveva divulgato la sua originale formula decvorativa, sviluppando tematiche profane e allegoriche. Pavone infatti riconosce nel bozzetto di Trieste il linguaggio tipico del Carloni, improntato al rococò internazionale e caratterizzato da una mescolanza di influssi, che vanno dagli elementi tardobarocchi di matrice romana sull'esempio di Giovanni Battista Gaulli, alle componenti venete alla Sebastiano Ricci, aggiornate sulla diluizione materica di Corrado Giaquinto.
Pavone M. A., Schede, in La Galleria Nazionale d'Arte Antica di Trieste. dipinti e disegni, Trieste/ Cinisello Balsamo 2001
Galleria del Sole, Catalogo della mostra di pittura italiana del Sei e Settecento alla Galleria del Sole di Milano, Milano 1953