Il piccolo rame raffigura il tradizionale tema del compianto dei dolenti ai piedi della croce in modo estramemente originale, focalizzando l'attenzione ai soli volti della Madonna, di San Giovanni Evangelista e di Maria Maddalena abbracciata alla croce.
L'opera fu pubblicata per la prima volta nel 1948 da Francesco Arcangeli in occasione della Mostra celebrativa dedicata a Giuseppe Maria Crespi (cfr. Mostra celebrativa 1948), quando ancora il rametto si trovava a Bologna nella collezione di Ferdinando Ghedini, da dove passò poi in quella di Pietro Mentasti, per venire infine acquistato per la Galleria triestina nel 1955. A partire dall'Arcangeli e a seguire con Viroli (1990) e Brogi (2001), la paternità del piccolo rame al Crespi non è mai stata messa in dubbio, proprio per l'alta qualità della fattura e l'estrema originalità dell'invenzione, che focalizza l'attenzione solo sui volti dei dolenti, assai vicini tra di loro per rientrare nello stretto spazio del supporto ovale. Il rametto è improntato ad un pietismo domestico che è una cifra stilistica tipica dell'artista bolognese, e dovrebbe datarsi verso la fine del quarto decennio del Settecento per l'affinità che lo lega ad altre opere tarde del nostro, quali il Cristo caduto sotto la croce del Musée de Picardie di Amiens, databile appunto al 1740 circa.
Brogi A., Schede, in La Galleria Nazionale d'Arte Antica di Trieste. dipinti e disegni, Trieste/ Cinisello Balsamo 2001
Viroli G., Schede, in Giuseppe Maria Crespi 1665-1747, Bologna 1990
Mostra celebrativa, Mostra celebrativa di Giuseppe Maria Crespi, Bologna 1948