Il dipinto ritrae il re Carlo Emanuele III di Savoia a busto intero, di tre quarti verso sinistra con lo sguardo rivolto all'osservatore; porta la mano sinistra sul fianco mentre con la destra regge lo scettro. Indossa gli abiti regali e al collo il collare della Santissima Annunziata. Sulla destra un tavolo su cui è appoggiata la corona, sullo sfondo a destra una scena della battaglia di Guastalla.
Carlenrica Spantigati (2001) attribuisce il dipinto a Maria Giovanna Battista Clementi detta la Clementina, ritrattista largamente in voga alla corte sabauda, che eseguì svariati ritratti di personaggi della casa Savoia, rifacendosi sotto il profilo stilistico alla ritrattistica internazionale, specialmente franco-fiamminga. Secondo la studiosa nell'opera di Trieste l'artista si è rifatta ad un altro suo ritratto di Carlo Emanuele III, coservato alla Galleria Sabauda e datato 1734, che presenta strettissime analogie di impianto compositivo con questo in esame, a parte alcune lievi varianti che si rilevano ad esempio nella posa della mano sinistra sul fianco e nella collocazione del tavolo. La Spantigati propone di collegare alla tela di Trieste un documento di pagamento fatto alla pittrice il 2 settembre 1738 per "un ritratto di S. M. in grande con manto reale e battaglia", che era stato precedentemente collegato da Baudi di Vesme (1963-1982, cfr. Spantigati 2001) al ritratto della Sabauda, legame smentito dal recente ritrovamento sulla tela torinese della data 1734.
Spantigati C., Schede, in La Galleria Nazionale d'Arte Antica di Trieste. dipinti e disegni, Trieste/ Cinisello Balsamo 2001