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Il copricamino, restaurato in data imprecisata, raffigura sullo sfondo una veduta di Moncalieri, dove campeggia l'imponente mole del castello sabaudo. In primo piano una scena di caccia.
Il dipinto è stato connesso dalla Spantigati (2001) ad una delle vedute di Moncalieri eseguite dal paesaggista di corte Vittorio Amedeo Cignaroli, facente parte di una serie di trent'otto tele dedicate alle "Delizie Reali" eseguite dall'artista per la reggia di Venaria, dove sono documentate nel 1787. La studiosa nota infatti una forte affinità tra la tela triestina e quella torinese, oggi conservata con altre della serie nel Palazzo Chiablese a Torino, nell'impianto compositivo della scena caratterizzato da un taglio centralizzato dalla sagoma dell'albero, e avanza l'ipotesi che il quadro in esame sia da attribuire al figlio di Vittorio Amedeo, Angelo Antonio Cignaroli che, oltre a collaborare col padre, nel 1792 eredita da lui la carica e lo stipendio di regio pittore di "paesaggi e boscarecce".
Spantigati C., Schede, in La Galleria Nazionale d'Arte Antica di Trieste. dipinti e disegni, Trieste/ Cinisello Balsamo 2001