Il cappone, dipinto, Saetti Bruno, XX

Nel 1935, in seguito a una visita a Pompei, inizia da parte di Saetti il recupero della tecnica dell'affresco, sia su grandi superfici che, come in questo caso, nella pittura da cavalletto. Evidente nell'opera la rarefazione metafiscia e più precisamente morandiana. A Morandi rimanda anche la scelta cromatica che predilige le terre. L'opera è stata acquistata dal Museo Civico di Pordenone contestualemente a "Dicembre" (cfr. scheda OA 50633) e al "Cibattino" di De Rocco, così da documentare sia il lavoro del maestro, che del suo discepolo friulano.