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in basso a destra: Magri 62
Secondo una prassi ricorrente nell'arte friulana del secondo dopoguerra, il dipinto, che interpreta l'episodio biblico della traversata del Mar Rosso, viene caricato in senso espressivo attraverso la deformazione delle figure, che appaiono allungate, e una pittura che rinuncia alla descrizione puntuale per far vibrare la superficie in una tessitura di pennellate. La scena rappresentata appare così, più che frutto d'immaginazione, traduzione di una fantasia mistica.