Minerva, statua, Mascherini Marcello, XX

Oggetto
statua
Soggetto
Minerva
Autore
Mascherini Marcello (1906/ 1983)
Cronologia
1954
Misure
cm - altezza 450
Codice scheda
OA_53716
Collocazione
Trieste (TS)
Università degli Studi di Trieste

La dea Minerva è descritta come una figura femminile slanciata dalle forme sintetiche. Il corpo è rappresentato in posizione frontale, mentre la testa si volta a sinistra evidenziando il profilo dell'elmo, il naso appuntito ed il collo affusolato. Con la mano destra regge lo scudo circolare e la lancia, mentre la sinistra è appoggiata al ventre. Il peplo che scende sui piccoli seni, avvolge la struttura del corpo riducendola ad un cilindro dalla superficie incisa a tratteggiare i panneggi della veste.

In accordo con gli architetti Umberto Nordio e Raffaello Fagnoni che progettarono la sede dell'Università di Trieste nel settembre 1954 si decise di collocare la "Minerva" di Mascherini all'ingresso del nuovo edificio. Alla Biennale di venezia del 1953 Mascherini aveva esposto un bronzo di 130 cm d'altezza identico alla versione che realizzò per l'università calibrando le misure e scegliendo il travertino per armonizzare l'opera con il contesto architettonico. La scultura stessa venne esposta alla Quadriennale di Roma del 1955-56 e collocata presso l'università soltanto nell'ottobre del 1956. Decio Gioseffi (si rimanda al saggio di M. De Sabbata, 2007, p. 42) annotò come la scultura, ideata in precedenza e indipendentemente dallo spazio architettonico, ben si collegasse con la struttura dell'edificio grazie ad un sistema di basamenti che slanciavano maggiormente la figura e richiamavano le linee ortogonali dell'edificio. La Biennale del 1954, dove Mascherini espose la versione in bronzo della "Minerva" fu per lo scultore un evento di grande successo. Egli ebbe modo di proporre in una sala personale i risultati più alti della sua attività degli anni cinquanta, caratterizzata da una aggiornata attenzione alla scultura europea di cui fu sicuramente stimolo la conoscenza personale con lo scultore Ossip Zadkine che nel 1953 presentò una mostra di Mascherini a Parigi. Confrontandosi con le opere di Pericle Fazzini e Emilio Greco alle principali mostre nazionali e con la produzione di Brancusi e di Moore che egli citò a modelli, il rinnovamento dell'artista triestino si allineò al postcubismo picassiano che alla rappresentazione statica proponeva di relazionare attraverso la costruzione dei volumi la stuttura dell'opera allo spazio circostante. La forma si faceva asciutta, le masse gonfie venivano allungate alle estremità, i piani lisci e incurvati, incisi e graffiati a descrivere gli elementi decorativi della scultura. L'opera risultava composta di più profili, maggiori possibilità di osservarla da diversi lati con rispettivi punti di visione. La "Minerva" richiama nella verticalità, nelle scanalature verticali della veste e nei seni appuntiti la "Figura-Frammento" in bronzo presentata anch'essa alla Biennale del 1954, mentre la composizione tra la visione frontale del corpo e il volto di profilo era già stata sperimentata nella "Susanna" del 1950. Il soggetto della Minerva, divinità preposta alla poesia, alla medicina, alla saggezza, al commercio, alle arti e in generale a tutte le attività intellettuali, protettrice dei guerrieri e degli artigiani, ben si adatta alla funzione dell'edificio: non a caso Minerva è raffigurata in opere decorative o stemmi di molte università o centri di studio.

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BIBLIOGRAFIA

Gransinigh V., Stilismi moderni: gli anni cinquanta, in Mascherini e la scultura europea del Novecento, Milano 2007

De Sabbata M., Le aspirazioni monumentali di uno scultore: un percorso tra le opere pubbliche di Marcello Mascherini, in Mascherini e la scultura europea del Novecento, Milano 2007

Mascherini M., Mascherini. Scultore 1906 - 1983, Torino 1998, 2 volumi

Mascherini Marcello, Marcello Mascherini. Mostra Antologica, Roma 2004

Mascherini scultore, Mascherini scultore europeo, Pordenone 1988

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