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in basso a destra: G. Pellis/ 947
"Case a Sauris" è una tela scorciata paesisticamente sulla falsariga del più celebre dei quadri di Pellis, quel grande Viatico che nel 1922 fu dipinto per la Biennale di Venezia: le case, la strada che scende, il profilo dei monti sono gli stessi nelle due tele. Nel Viatico però l’attenzione dello spettatore era sollecitata a dividersi tra ampiezza e candore del paesaggio e il motivo drammatico della lunga processione che segue il baldacchino del Santissimo; in quest’opera l’attenzione è tutta sull’intimità del paese stretto dalla neve, il cui riflesso biancazzurro trova perfetto riscontro nella solo un poco più alta chiarità del cielo. E’ la poesia della neve, insomma, quella che in questo come in altri quadri occupa la mente e l’emozione dell’artista.
Forma Infinito, La forma dell'infinito, Illegio di Tolmezzo (UD)/ Udine 2021
Pauletto G., Pitture e sculture del XX secolo, in La Collezione d'arte della Fondazione della Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone. Opere del Novecento, Ginevra/ Milano 2008, 2