Bambolina, dipinto, Altieri Sergio, XXI

Ritratto frontale di una bambina dai capelli biondi e ricciuti e occhi neri. Indossa una vesta bianca. Lo sfondo è nero.

Il tema della bambina viene preso in esame da Altieri a partire dagli anni '70 sino ai giorni nostri e si tratta di ritratti di primi piani frontali spesso fuori centro rispetto al fondale. Il volto pare assumere un'espressione esterrefatta grazie alla resa degli occhi enormi e scuri che riprendono lo stesso buio dello sfondo. Questi ritratti sono stati interpretati da Pauletto come “[…] rappresentazione della grazia della possibilità dell’umano: questi piccoli quadri diventano dunque, in realtà e oltre le qualità strettamente pittoriche, una domanda su di noi, sugli uomini in generale, e sempre alla stessa domanda: perchè questa grazia, e questa tenerezza, insomma questa originaria “beltà” non è attributo costante degli uomini? Altieri, naturalmente non dà, in pittura, risposte. Gli basta porre la domanda attraverso il viso incantato di queste bambine, che sono pure il nostro frutto, ciò che da noi nasce perpetuando la vita” (Sergio Altieri. Figure del mito. Opere 1949-2008, 2008, p. 21). Licio Damiani, sempre in relazione a questo soggetto, vede “[…] delicati ritratti di bambine, sinfonia lieve di bianchi e rosa antico sul fondo nero, quasi un’apparizione.” (Venti d'arte dal Friuli a Venezia: mostra d'arte contemporanea, 2009, p. 8) La particolare similitudine con altri ritratti di bambine bionde datati tra il 2002 e il 2007 esposti alla mostra “Sergio Altieri. Figure del Mito. Opere 1949-2008” tenutasi a Passariano nel 2008, fanno propendere ad una datazione simile per l’opera dei Musei Provinciali.