Il maestro di canto, dipinto, Craglietto Giovanni, XX

La scena è ripresa frontalmente all'interno di una stanza illuminata a sinistra da finestre. Al centro, un uomo seduto di fronte ad un banchetto con leggio è fiancheggiato per parte da quattro uomini in piedi che sorreggono tra le mani chi il cappello, chi un libro. Alle spalle dell'uomo seduto, è appeso alla parete un crocifisso.

Per notizie biografiche cfr. OA 8093. Questo dipinto, entrato di recente nelle collezioni museali goriziane, fu eseguito nel 1931 da Craglietto dopo aver eseguito con lo stesso soggetto un acquerello e due tele preparatorie. Come nota Delneri “In esso il realismo magico assume le vesti di quello che potremmo definire verismo magico, espresso mediante una cifra tonale che fa convergere la forma plastica e la forma cromatica. Una pagina di vita famigliare e di intimità popolare, d’immobile monumentalità: il ritorno all’ordine coincide con uno spostamento all’indietro, verso le proprie radici.” (Delneri A., Giovanni Craglietto: tracce di un’autobiografia pittorica degli anni goriziani, in: Giovanni Craglietto (1889-1975). Disegni e dipinti, Monfalcone, 2000, p. 7). L’opera illustra un momento della giovinezza di Craglietto i cui compaesani sono riuniti intorno al maestro di musica, Stefano il padre dell’artista, per cantare. L’atteggiamento è ossequioso, si sono tolti il cappello, e i loro volti impegnati ma resi con solidità e toni rubizzi, mostrano la loro abituale attività di umili lavoratori: pescatori, tagliaboschi, cavapietre.