Foglio collocato sul retro del dipinto: I personaggi sono i maggiorenti del Partito Liberale Nazionale di Trieste (coloro che fanno la musica). La scena si svolge in casa Bartoletti. In poltrona è seduta la signora Bartoletti, alla quale è intitolata una via triestina, quale benefattrice, in piedi il marito e ai due lati le figlie col nipotino. Il cane è Muho del pittore e il gatto è Pipelet della signora Bartoletti. Direttore d’orchestra: Attilio Hortis - legale della famiglia Astolfi, I violoncello: Giorgio Astolfi (figlio del pittore), II violoncello: ?, I violino: Giorgio Strudhoff, II violino: Placido Zanetta, Flauto: Antonio Paolini del Cantiere S. Rocco, flauto: Sig. Caruana, Trombone: Carlo Giannetta - importatore di agrumi, Cantante: Lazzaro Vivante, Violino: Carbonetti - musicista, Violino: (con barba), Giuseppe Angeli -fabbrica cordami. In piedi; Grancassa: Riccardo Zampieri, Piatti: Giuseppe Gatteri, Cornetta: Riccardo Pitteri; Violone contrabbasso: Saraianni, Oboe: ?
Orchestrina con direttore che suona dinannzi ad alcune persone in un interno, un salotto borghese.
Il dipinto, intitolato I musicanti, ritrae apparentemente un complesso di musica da camera, ma il foglio collocato sul verso della tela da Antonio Fonda Savio ne rende esplicito il significato: si tratta infatti di una rappresentazione di diversi membri del Partito Liberale Nazionale. Il partito sosteneva la "difesa nazionale" italiana della città di Trieste e si dotò di un suo organo di stampa, "l’Indipendente", inizialmente diretto da Giuseppe Caprin, che ebbe tra i suoi collaboratori Italo Svevo. Tra i materiali dell’archivio Fonda Savio si conserva anche un manifesto elettorale del partito, datato 1862, che porta i nomi dei candidati Attilio Hortis, Felice Venezian, Costantino Doria, Francesco Hermet e Riccardo Pitteri.
Dopo aver frequentato l’Accademia di Venezia Raffaele Astolfi si era trasferito a Trieste, dove rimase per tutta la vita. Fedele ai dettami della pittura accademica, si cimentò in vari generi, dalle vedute al ritratto dove guardò soprattutto agli esempi di Natale Schiavoni.
Paris L., Guida al Lascito Antonio Fonda Savio, Trieste 2015
Paris L., La sezione iconografica del Lascito Antonio Fonda Savio nel Sistema museale dell'Ateneo triestino, in Archeografo Triestino, Trieste 2013, serie 4, n. 63 (123)
De Grassi, Massimo, Schede, in "Ricorda e Splendi". Catalogo delle opere d'arte dell'Università degli Studi di Trieste, Trieste 2024