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La Vergine è rappresentata a mezza figura, dietro un parapetto poligonale dipinto a finto marmo sul quale poggia Gesù Bambino, ritratto in posizione stante. Maria indossa una veste rossa dallo scollo quadrato profilato da due nervature orizzontali parallele tra loro che si intersecano ortogonalmente con altrettanti, identici elementi verticali; sopra la veste un manto azzurro movimentato da poche pieghe piuttosto ampie e pesanti, mentre i due nastri rosa che dalle spalle si congiungono sul petto non sembrano avere altra funzione se non quella di fungere da elemento decorativo. Sopra i lunghi capelli castani, lasciati scoperti, originariamente era posta una corona che è andata perduta. La mano sinistra di Maria poggia su un libro chiuso. Entrambe le figure sono caratterizzate dalla fissità dello sguardo e da sopracciglia sottili e arcuate.
Il gruppo scultoreo faceva parte di un altare ligneo collocabile entro l'ambito di Domenico da Tolmezzo e probabilmente trovava collocazione nel registro superiore, cui generalmente erano destinate le mezze figure. La rappresentazione della Madonna con Gesù Bambino e un libro ricalca l'iconografia di Maria Sedes Sapientiae, frequente nel periodo rinascimentale. Secondo Bergamini (1999), il taglio a mandorla degli occhi delle due figure si riscontra nella pittura veneta e in certe sculture di Giovanni Martini o di Bartolomeo dall'Occhio. Casadio (2018) mantiene la datazione dell'opera entro il secondo decennio del Cinquecento.
Casadio P., Le sculture lignee della donazione Ciceri nel Museo Etnografico del Friulia Udine, in Museo Etnografico del Friuli. Collezioni e percorsi nelle radizioni culturali di un popolo, Udine 2018
Madre di Dio, La Madre di Dio in Carnia dal Medioevo ad oggi, Tavagnacco (UD) 2001
Bergamini G., Tre sculture lignee del Museo di Udine, in La scultura lignea nell'arco alpino. Storia, stili e tecniche, 1450-1550, Udine 1999