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Il santo, poggiante su una base poligonale irregolare di epoca recente, indossa una veste bruno-rossiccia e un piviale dorato con interno verde ornato da rosette e girali dorati. Osservando la figura si può però ipotizzare che la gamba destra leggermente aggettante fosse bilanciata dalla posizione del braccio destro alzato, mentre l’altro braccio era tenuto disteso lungo il corpo. La mancanza di attributi non consente l'identificazione del personaggio.
L'opera è attribuita a Jernej Vrtav (1647-1725) - Bartolomeo Ortari -, esponente di spicco degli altaristi di Caporetto attivi a cavallo tra i secoli XVII e XVIII e capostipite dell'omonima famiglia di intagliatori. Probabilmente originario della Baska grapa, valle della Bacia, la sua attività si svolse prevalentemente nella Slavia veneta o Benecia. Tra gli altri sono suoi l'altare laterale destro dellachiesa di San Silvestro a Cosbana e quelli di San Bartolomeo a Vernasso e di Forame. Considerata la specializzazione dell'autore, è probabile che anche la statua in esame facesse parte di un altare.
Casadio P., Le sculture lignee della donazione Ciceri nel Museo Etnografico del Friulia Udine, in Museo Etnografico del Friuli. Collezioni e percorsi nelle radizioni culturali di un popolo, Udine 2018
Venuti T., Considerazioni storico-artistiche sugli altari dorati delle Valli del Natisone. Secoli XVII-XVIII, in Valli del Natisone. Ambiente, cultura materiale, arte, tradizioni popolari, lingua, storia, San Pietro al Natisone (UD) 2000
Rupnik F., Gli altari lignei dorati della bottega d'intaglio di Caporetto, in Sulle strade di Andrea da Loka, San Pietro al Natisone (UD) [1994]
Uršič B., Altari lignei della bottega d'intagliom di Kobarid (Caporetto), in La scultura lignea in Friuli. Atti del Simposio Internazionale di Studi, 20-21 ottobre 1983, Udine 1985
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