Tavoletta da soffitto realizzata in legno di castagno, dipinta a tempera direttamente sul supporto privo di preparazione, ma semplicemente impermeabilizzato con una stesura di colla probabilmente di origine animale. La decorazione è costituita da una scena ambientata all’aperto, su di un prato fiorito circoscritto nella porzione superiore da una archeggiata realizzata tramite l’uso di una mascherina e costituita da una sequenza di quattro archetti trilobi tra i quali si inserisce un motivo a traforo. Al centro è rappresentata una creatura fantastica di probabile ispirazione miniatoria, ibrido in questo caso costituito da un corpo di uccello con coda e grandi ali e in cui a una prima testa antropomorfa se ne innesta, su lungo collo crestato, un’altra con corna, teste entrambe caratterizzate da orecchie caprine. La rappresentazione di animali fantastici costituisce un motivo piuttosto comune nella decorazione di tavolette da soffitto: sia in cicli a carattere narrativo, si veda per esempio le pettenelle del Museo civico di Pordenone, sia in quelli a scene isolate (palazzi Vanni degli Onesti e Manin a Udine). Talvolta costituisce l’unico soggetto di interi soffitti, in particolare d’ambito lombardo, emiliano-romagnolo e francese.