rilievo, angolo inferiore destro: ANT.o BOSA F./ 1839
parte di fondo, a sinistra: QUI RIPOSANO/ LE SPOGLIE DEL PATRIZIO TRIESTINO/ IGNAZIO FRANCESCO ANTONIO DE CAPUANO/ MORTO ADDÌ 22 FEBBRAIO 1839
non più esistente: QUI FURONO SOLENNEMENTE DEPOSTE/ LE MORTALI SPOGLIE DI NOBIL UOMO TRIESTINO PATRIZIO/ IGNAZIO FRANCESCO ANTONIO DE CAPUANO/ ULTIMO DELL'ANTICA ED ILLUSTRE SUA PROSAPIA/ DOTTORE NELL'ARTI LIBERALI, E NELLA FILOSOFIA/ GIÀ AVVOCATO PROCURATORE FISCALE, E CONSIGLIERE DI GOVERNO/ CAVALIERE DELL'IMP. ORDINE AUSTRIACO DI LEOPOLDO/ DA OLTRE DUE LUSTRI GIUBILATO PRESIDE DELLA MAGISTRATURA MUNICIPALE DI TRIESTE/ DOPO MEZZO SECOLO DI VARIATE PUBBLICHE MANSIONI/ DECESSO D'ANNI 90 ADDÌ 22 FEBBRAIO 1839/ GIUSTO PIO BENEFICO/ ONORATO ED AMATO DA SUOI CONCITTADINI/ LACRIMATO DALLA SUPERSTITE CONSORTE/ CHE QUESTO MONUMENTO CON RELIGIONE GLI ERGEVA
parte di fondo, a destra: QUI RIPOSA/ MARGHERITA DE CAPUANO/ DEI NOBILI DE COSTANZI/ MORTA L'8 APRILE 1865
basamento, lapide centrale: COMM. GAETANO LORENZETTI/ INDUSTRIALE INTEGERRIMO/ BENEFATTORE GENEROSO/ NOBILE ANIMA D'ITALIANO/ DI MARITO E DI PADRE/ N. 5.8.1894 - M. 26.2.1943/ [...]
basamento, in basso a sinistra: GIANNI RUSSIAN/ N. 17.3.1922 - M. 24.11.1962/ DIPINSE INCISE DISEGNÒ/ LE SUE OPERE CORRONO I MARI/ IL SUO RICORDO È FERMO E STRUGGENTE/ NEL CUORE DI CHI LE [sic] VOLLE BENE
L'edicola, con frontone curvo dal quale è stato asportato lo stemma di famiglia, contiene il rilievo raffigurante una figura femminile dolente inginocchiata che regge un'urna sulla quale sta deponendo dei fiori; ai suoi piedi, sono appoggiati dei libri, simbolo degli studi e delle attività del defunto. Ai lati della lapide centrale sono scolpite due fiaccole rovesciare.
La tomba è stata concessa il 28.07.1837 a Ignazio de Capuano, e il 16.06.1943 a Fiora Lorenzetti (Archivio Acegas APS). Il dedicatario Ignazio Francesco Antonio de Capuano (1749-1839), ultimo discendente dell'illustre famiglia patrizia triestina, fu avvocato, procuratore fiscale, presidente della Magistratura di Trieste (dal 1805 al 1809 e dal 1814 al 1826), cavaliere dell'ordine imperiale di Leopoldo, nonché cultore di studi filosofici e mecenate. La sua famiglia, di origine napoletana, si trasferì a Trieste da Manfredonia già nel 1527. Nobile del SRI dal 1624, fu aggregata al Consiglio nel 1617; vi appartennero giudici, rettori, notai, alcuni dei quali ottennero alte cariche nelle istituzioni cittadine e si imparentarono con i patrizi Marenzi, Brigido, Giuliani, Leo, Argento.
Bellocchi L., Le sculture dei cimiteri triestini, in Archeografo triestino, Trieste 2001, IV ser. v. 61
Pavanello G., L'Ottocento, in La scultura nel Friuli-Venezia Giulia. II. Dal Quattrocento al Novecento, Pordenone 1988
Miliegi M., La città dei morti. Saggio sui cimiteri di Trieste, Trieste 1886
de Drago V., Una passeggiata alle tombe. Pensieri e descrizioni sui monumenti ed epitaffi dei cimiteri di Trieste, Trieste 1870