NR: A. Selva
Testa di donna contraddistinta da tratti delicati, zigomi alti e una gran massa di capelli mossi acconciati all'antica.
Artista di successo, nominato presidente dell'Accademia di San Luca, si è dedicato dagli anni Trenta alla scultura monumentale per la quale è ricordato nella sua città d'origine, Trieste, dove ha realizzato I Pili di Piazza Unità d'Italia, Il Monumento ai Caduti e le statue monumentali dell'atrio del Banco di Napoli. Erano meno note in città le espressioni più intime della sua arte che furono presentate in una mostra personale dello scultore organizzata nel 1939 presso il Giardino Pubblico. Da una lettera di Giovanni Scaramangà indirizzata al Commissario Prefetizzio del Comune di Trieste (CMR, Arch. Amm, 31.01.1939) si apprende l'intenzione del Curatorio del Museo di acquistare in occasione della mostra un'opera dell'artista triestino di cui non possiede neppure una scultura. La proposta fu accolta e l'anno dopo fu stanziata una somma di Lire 10.000 proveniente dalle fondazioni Cocchini e Revoltella. La scelta ricadde su Camilla, testa femminile riprodotta sulla copertina del catalogo dell'esposizione presentata da Silvio Benco, caratteristica della prima produzione dello scultore, spesso indicata anche come donna romana probabilmente per le fattezze fisionomiche incorniciate da una vibrante chioma, "la cui classica compostezza e autorevolezza si traduce in una fusione elegantemente calibrata quasi con architettonica sapienza" (Brussich 1988, p.386).
Coslovich B., Schede, in Il Museo Revoltella di Trieste, Vicenza 2004
Brussich G., Il Novecento, in La scultura nel Friuli-Venezia Giulia. II. Dal Quattrocento al Novecento, Pordenone 1988