Ritratto del pittore U.Veruda, dipinto, Liebermann Max, XIX

Oggetto
dipinto
Soggetto
ritratto d'artista: Umberto Veruda
Autore
Liebermann Max (1847/ 1935)
Cronologia
1899
Misure
cm - altezza 78, larghezza 67
Codice scheda
OA_131739
Collocazione
Trieste (TS)
Palazzo Revoltella
Civico museo Revoltella
Iscrizioni

in alto a destra: M. Liebermann 99

Ritratto a mezzo busto del pittore Umberto Veruda, tutto giocato su toni bruni sui quali spicca il colore chiaro del volto sorridente, della mano destra chiusa portata al petto e del collo bianco della camicia.

Il dipinto fu acquistato dal Museo nel 1904. Alla morte di Veruda, avvenuta nel settembre 1904 a Burano, dove il pittore triestino aveva stabilito la sua ultima residenza, il museo acquistò dal padre di Veruda due tele, questo ritratto ed un dipinto di Veruda, Fondamenta a Burano, per i quali fu pagata pagando la somma di 7.500 Corone. Veruda aveva posato per il pittore tedesco a Berlino, fra il 1898 e il 1899, allorché si era trasferito nella metropoli artistica tedesca, in seguito ai successi artistici riportati nei due anni di permanenza a Vienna, dove si era potuto qualificare come eccellente e richiesto ritrattista (v. Ritratto dell'attore Sonnenthal). A Berlino nel 1898 aveva partecipato all'esposizione internazionale d'arte con il dipinto Epilogo. La città tedesca aveva acquisito, alla fine degli anni novanta, la fama di "più importante mercato verso Parigi", in quanto molti mercanti e galleristi francesi vi avevano aperto le filiali delle loro gallerie (Durand Ruel, Cassirer). Non a caso dopo il breve soggiorno berlinese anche Veruda si trasferirà a Parigi. Nel 1899, anno in cui Liebermann terminò il ritratto di Veruda, si era aperta la I mostra della Secessione berlinese, di cui egli era il presidente. Il confronto di questo dipinto con altri ritratti di artisti e uomini famosi, eseguiti da Liebermann in quegli anni, come, ad esempio, il Ritratto del pittore Lovis Corinth, 1899 (Francoforte, Deutsche Bank A.G.) o il Ritratto del dottor Max Linde, 1897 (Lubecca, Museo della città anseatica), lascia emergere delle affinità, rintracciabili nella omogeneità dello sfondo e nella definizione sommaria dei tratti fisionomici, che comunque restituiscono all'osservatore l'intensità dello sguardo del ritrattato. Il ritratto del pittore triestino, in posa con la mano al taschino, è contrapposto ad uno sfondo a toni bruni, scuri, caratterizzato da un colore diluito, steso sommariamente per pennellate ampie e veloci. Al contrario sul volto e sulle mani del ritrattato il colore si rapprende, diventa quasi materico; Liebermann ricompone l'immagine del volto dell'amico pittore attraverso rapidi, nervosi quanto sapienti tocchi di colore.

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BIBLIOGRAFIA

Tiddia A., Schede, in Il Museo Revoltella di Trieste, Vicenza 2004