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Frammenti di corpi femminili si intrecciano emergendo dalla superficie del pannello su uno sfondo in cui compaiono stoffe ed elementi decorativi vegetali.
La scultura appartiene a un gruppo di composizioni risalenti all'inizio degli anni Settanta in cui Carà si avvicina a un linguaggio informale, senza tuttavia abbandonare la figura umana, e nello specifico quella femminile. Affine a un altro esemplare pure conservato nel Museo d'arte moderna di Muggia (inv. 46), è come quello riconducibile tipologicamente a opere realizzate da Carà nella sua veste di designer d'interni.