Composizione, dipinto, Parmeggiani Tancredi detto Tancredi, XX

Oggetto
dipinto
Soggetto
non figurativo
Cronologia
1957
Misure
cm - altezza 80, larghezza 90
Codice scheda
OA_132405
Collocazione
Cividale del Friuli (UD)
Palazzo de Nordis
Collezione Famiglia De Martiis
Iscrizioni

L’intera superficie pittorica è riempita da segni curvi e punti posizionati in angolazioni diverse di vario colore: rosso, verde, bianco, giallo.

Negli anni Cinquanta Tancredi si accosta allo Spazialismo veneziano e nella città lagunare diventa un protegé di Peggy Gugghenheim che gli offre uno studio all’interno di Palazzo Venier dei Leoni. Qui l’artista inizia a sviluppare uno stile del tutto personale dove supera la struttura neoplastica delle sue prime composizioni per giungere ad una sperimentazione di tecniche pittoriche che lo portano a individuare nel punto l’elemento primario per definire lo spazio. Esso diventa un’unità formale capace di creare, attraverso il libero accostamento di colori che danno vita a un’immagine germinale, l’elemento base di quelle composizioni che definirà come esplosioni o espansioni primaverili. Egli disse alla mostra a lui dedicata nel 1953 alla Galleria del Naviglio a Milano “il punto è l’elemento geometrico meno misurabile che ci sia, ma il più immediato da ideare, un punto dà l’idea del vuoto di tutte le parti, di dietro, ai lati, davanti: qualunque punto realizzato formalmente è geometria, qualunque forma relativa alle dimensioni del mio quadro ha per legge i vuoti da tutte le parti […]. Penso che nei quadri si veda lo spazio curvo”. L’opera della collezione De Martiis si colloca in un momento leggermente successivo, quando Tancredi ottiene importanti riconoscimenti negli Stati Uniti, tra cui la mostra curata da Lionello Venturi al Brooklyn Museum di New York, sempre comunque caldeggiato da Peggy Gugghenheim. La tela si distingue per l’intricata tessitura di virgole e punti cromatici che definiscono interamente lo spazio sotto ogni angolatura. Significativa è anche la presenza della doppia firma capovolta ai margini superiori e inferiori della tela, come a dimostrare l’effetto all-over indubbiamente desunto da Jackson Pollock, in cui ad ogni area della composizione è data uguale attenzione e significato.

BIBLIOGRAFIA

Collezione Famiglia De Martiis Cividale, La collezione famiglia De Martiis a Cividale del Friuli, Cividale del Friuli (UD) 2020

Prete E., Vicende dell'arte a Venezia dal dopoguerra alla fine degli anni Cinquanta, in La collezione famiglia De Martiis a Cividale del Friuli, Cividale del Friuli (UD) 2020

Cecchetto S., La collezione De Martiis: un percorso del gusto, in La collezione famiglia De Martiis a Cividale del Friuli, Cividale del Friuli (UD) 2020

Beltrami C., Tempi e modi di una collezione: le scelte di Giancarlo De Martiis, in La collezione famiglia de Martiis a Cividale del Friuli, Cividale del Friuli (UD) 2020

Atelier Venezia, Atelier Venezia. Gli studi della Bevilacqua La Masa, 1901-1965, Venezia 2018